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Utente Junior



518 Messaggi

Inserito il - 07 settembre 2009 : 19:07:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di more more Invia a more more un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
0k è solo che alcuni video sono un po scioccanti ma finché si tratta di infettare un animale con un virus e poi farlo guarire con diversi antibiotici per vedere quello che funziona meglio allora mi va bene. però n0on riuscirei mai a far ammalare un cane di cancro e vederlo soffrire per mesi oppure ostunarlo con l'acido per ore finche non muore. io sono anche disposto a lavorare con gli animai a patto che questi soffrano solo per pocho tempo al massimo mezz'ora. io però volgio perndere la laura in tlb e cominciare a lavorare e poi succesivamete se riesco vorrei laurermi in biotech mediche e farmaceutiche, quindi non credo che arriverò ad usare animali frequentemente
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 07 settembre 2009 : 21:02:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come già detto ci sono regole etiche molto strette per l'uso di animali. Quando devi lavorare con animali devi chiedere i permessi ai comitati etici del tuo istituto e se la procedura che vuoi fare comporta dolore per l'animale non ti danno il permesso di farla.
Ad es. quando ero in Italia io ho lavorato un pochino con topi che sviluppavano una malattia neurodegenerativa e i topi venivano uccisi prima che i sintomi diventassero troppo pesanti. Quando ero in NZ avevamo il permesso per fare un certo tipo di operazione chirurgica su topi adulti. Quando abbiamo voluto farlo su topi più giovani abbiamo dovuto richiedere un altro permesso e non ci hanno permesso di farlo fino a che tutti i documenti non erano in regola. Spesso quando andavo in stabulario spuntava fuori il responsabile che mi chiedeva cosa stavo facendo e si metteva dietro di me tipo avvoltoio a guardare.

Per quanto riguarda l'uso di cani/gatti/scimmie etc è moooooooooooolto più raro di quanto gli animalisti vogliano far credere; se non altro per problemi economici (già costa veramente tanto lavorare con dei topi, figuriamoci con dei grandi animali). L'unica eccezione che conosco, almeno nel mio campo (neuroendocrinologia), è l'uso delle pecore, che sono storicamente un animale molto usato a livello di ricerca in campo endocrino; tuttavia anche in questo caso, sono sempre meno i laboratori che le usano.
E' chiaro che se l'"animalista" di turno mette su YouTube un video di un operazione chirurgica su un cane, magari inventandosi che si tratta di chissà cosa (come distingui in un video un'iniezione di un "virus letale" da un'iniezione di un antidolorifico?) e tu la vedi senza sapere dove e quando sia stato fatto -visto che molti di quei video sembrano molto anni '70...- è facile manipolare il tutto.

Non posso parlare per tutti, ma personalmente ti assicuro che io cerco di tenere i miei topi nelle situazioni di minor stress possibile, anche perchè se i miei topi sono stressati i miei esperimenti non funzionano, quindi è solo nel mio interesse trattarli bene. Poi, che ci sia chi non rispetta le regole è un altro punto, ma le regole ci sono e come.

Detto questo, il problema è che alcune cose si DEVONO testare sugli animali perchè non ci sono metodi alternativi seri per farlo in vitro. Testare un farmaco su delle colture cellulari è un ottimo primo passo. Ma se voglio vedere ad es. se il farmaco è epatotossico non posso, perchè le colture cellulari non hanno un fegato... oppure se voglio vedere se il farmaco arriva all'organo target non posso perchè le colture cellulari no hanno un sistema sanguigno. E' chiaro che prima i test si fanno in vitro, ma tu troveresti etico mettere sul mercato un farmaco che non è mai stato testato su di un essere vivente e provarlo direttamente su un uomo?

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-maddy-
Nuovo Arrivato

Città: cagliari-torino


50 Messaggi

Inserito il - 10 settembre 2009 : 22:05:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di -maddy- Invia a -maddy- un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao a tutti, per tre anni ho lavorato in neuroscienze utilizzando i ratti per gli esperimenti comportamentali. assicuro che nulla si fa a cuor leggero, ma tutto nel massimo rispetto.
La ricerca nel settore biomedico/farmacologico NECESSITA dell’utilizzo degli animali da laboratorio. E’ attraverso la sperimentazione animale che la ricerca biomedica ha potuto raggiungere molti dei traguardi più significativi nello sviluppo di nuovi farmaci. Inoltre, i risultati dell’attività sperimentale dipendono in buona parte dall’avanzamento tecnologico e dall’ottimizzazione nell’utilizzo degli animali. Sono pertanto necessarie delle normative volte a disciplinare l’utilizzazione di animali a fini sperimentali. In particolare, il decreto legislativo del 1992, emanato in applicazione di specifiche Direttive CEE, regola l’utilizzo di animali nella sperimentazione e nella ricerca scientifica. L’obiettivo principale della citata Direttiva CEE, è la disciplina della protezione degli animali utilizzati a scopi sperimentali o scientifici, uniformandola a livello comunitario. I punti fondamentali per i quali è richiesta una “particolare attenzione” agli utilizzatori degli animali destinati alla ricerca sono:
1. la tutela del benessere degli animali destinati alla sperimentazione, anche attraverso la verifica e l’ottimizzazione dei requisiti degli ambienti di stabulazione;
2. l’applicazione dell’ anestesia generale o locale su tutti gli animali sottoposti ad esperimenti;
3. la riduzione del numero degli animali utilizzati o da utilizzare nella sperimentazione, anche attraverso la verifica preliminare dell’esistenza di metodi sperimentali alternativi all’utilizzazione degli animali;
4. l’utilizzazione nella sperimentazione della specie a minor sviluppo neurologico;
5. la rigida attuazione del disposto secondo cui un animale non può essere utilizzato più di una volta in esperimenti che comportano forti dolori, angoscia o sofferenze equivalenti;
6. spetta al medico veterinario assumere la decisione di mantenere gli animali in vita al termine della sperimentazione
7. in ogni attività sperimentale o di ricerca deve essere dimostrata l’impossibilità di ricorrere ad altri metodi scientificamente validi alternativi all’impiego di animali.
L’attuazione di una corretta sperimentazione animale richiede l’organizzazione presso ciascun istituto di ricerca di aree idonee alla stabulazione degli animali per la cui realizzazione sono disponibili delle linee-guida internazionali. Queste linee guida forniscono in dettaglio per ciascuna specie animale dei parametri ottimali, sia ambientali (temperatura,umidità, luce, ecc) che ergonomici (n° di animali per singola gabbia, superficie minima richiesta, ecc), la cui osservanza è vincolante ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione a porre in esercizio uno stabulario.

Così stanno le cose...poi ovviamente 1 può scegliere cosa fare, ma non può condannare o giudicare chi lavora rispettando le regole, mettendoci studio e tanta passione.
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