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MANZELLI

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Cervello e commemorazione di gordon shaw

Gordon Shaw deceduto Martedi 26 Aprile e'stato un importante fisico teorico che ha studiato tra l' altro come nascono le teorie nel cervello umano le quali pur sempre implicano una elaborazione
mentale dello spazio/tempo.

Pertanto G.SHAW ha centrato al sua attenzione sugli studi fNMR di neuro imaging , stabilendo che la risposta spazio temporale dei due emisferi cerebrali risulta differenziata a seconda della attivazione di
frequenze armoniche ovvero ritmiche.

vedi: http://www.mindinstitute.net/MIND3/research/research.php

In particolare l' ascolto della Sonata D.Major (K.488) di Mozart ( da
cui il nome "MOZART EFFECT") ha notato che acuiva negli individui , le
capacita di elaborazione spaziale piu proprie dell' Emisfero destro del
Cervello. ( studio effettuato dal 1993 al 1998 )

Certo l'idea che la MUSICA POSSA CAMBIARE IL FUNZIONAMENTO CEREBRALE va presa con estrema cautela ; infatti l' ascolto passivo della musica armonica pur contenente alte frequenze come nell' affetto MOZART, non puo produrre un effetti immediati sulla creativita' dell' ascoltatore , sebbene essa possa migliorare le capacita di ricezione ed elaborazione spaziale piu proprie dell' Emisfero destro del cervello.

Certamente la Musica, specie quella complessa ed armoniosa come quella di MOZART, puo migliorere le interazioni tra Ricezione Musicale Memoria ed apprendimento.

Certo e' che ciascuno di noi risponde culturalmente e individualmente a una stessa modalita di ascolto della musica, e quindi e difficile poter generalizzare a spanne l' effetto MOZART con certezza e senza ombra di dubbio.

Comunque e' bene ricordare che gli studi tra effetto musicale e
comportamento sono assai antichi e gia si sa da tempo che la cavalleria
rusticana rispetto alla ninna nanna accallera i rirmi cardiaci e la
forza fisica di indole emotiva.

Recenti studi psicologici di musico terapia sull' effetto MOZART di
G.SHAW hanno sufficentemente dimostrato le l' ascolto delle sinfonie di MOZART riduce nel sonno le onde cerebrali di tipo TETA , a bassissima frequenza (4-7 Hertz) , diminuendo di seguito nelle attivita giornaliere la impulsivita' individuale e migliorando le attivita di comunicazione sociale.

Comunque il fatto piu importante che possiamo rilevare dagli studi di
GORDON SHAW risiede nel comprendere che la musica deriva da una
interazione attiva tra cultura ed evoluzione biologica del cervello.

Di fatto la musica non esiste fuori dalla nostra attivita cerebrale di
percezione , perche fuori dal cervello esistono solo vibrazioni ed
assolutamente non esiste la musica che si forma biologicamente dentro le nostre attivita e capacita di eleborazione cerebrale che danno significato cognitivo ed emozionale alla vibrazioni spazio temporali di indole fisica che percepiamo dal mondo esterno attraverso i sensi.

Gordon SHAW pertanto e' stato un grande fisico teorico anche se le suoi studi hanno implicato ampie riflessioni di medicina in campo neurologico e di psicologia della mente.

Paolo Manzelli LREUNIFI.IT 2/MAGGIO /2005) Firenze

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