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Umore in topi rivela gene della depressione


Studiando le reazioni di topolini geneticamente modificati alle offerte di acqua e zucchero o alle tirate di coda, si potra individuare quali sono i geni della depressione e trovarne cosi una cura p

Studiando le reazioni di topolini geneticamente modificati alle offerte di acqua e zucchero o alle tirate di coda, si potra' individuare quali sono i geni della depressione e trovarne cosi' una cura piu' adeguata. Lo rivela la Commissione europea che alla lotta al male di vivere ha destinato 7,2 milioni di euro in fondi per la ricerca.
Il progetto Newmood, il cui nome in inglese significa ''umore nuovo'', si propone di scoprire le cause genetiche che, unite a quelle ambientali, portano alla 'malattia della tristezza' di cui, secondo Bruxelles, al mondo soffrono 120 milioni di persone.
''Tutti possono sentirsi tristi'', ha detto il commissario europeo alla ricerca Philippe Busquin, ma ''la depressione e' un problema serio per la salute in Europa, lascia le persone senza speranza e le ostacola nella loro vita professionale e privata''.
Tuttavia, secondo i ricercatori di Newmood, una risposta al male di vivere c'e' ed e' scritta nel dna: stress cronico, lunghe malattie o lutti renderebbero infatti depresse solo le persone geneticamente predisposte.
Si tratta allora di affiancare alle terapie psicologiche nuovi medicinali che agiscano a livello genetico. ''In questo modo - ha rilevato Busquin - si puo' andare alle vere radici della malattia, e aiutare a prevenirla e a curarla in modo innovativo''.
I ricercatori di Newmood creeranno un microchip carico di geni, 800 in tutto, e ne osserveranno gli effetti su cavie geneticamente modificate: se il topolino preso per la coda non da' segni di resistenza e si lascia penzolare, se non manifesta l'interesse di sempre nei confronti dell'acqua zuccherata, allora nel suo dna c'e' il gene della depressione.
Una volta identificato il codice genetico che rende piu' soggetti alla depressione i ratti, si puo' allargare la ricerca agli esseri umani. Si individueranno cosi' l'antidoto o i medicinali, che, agendo direttamente sulle origini piu' profonde del disagio, offriranno, assicurano gli esperti, un trattamento piu' veloce, oltre che piu' efficace di quello tradizionale.
Infatti, la cura attualmente usata per guarire la malattia, i cui sintomi vanno dalla perdita di peso, all'agitazione, alla stanchezza cronica, si basa principalmente sull'aumento del livello di serotonina nel cervello. Agendo su questa sostanza, che permette alle cellule cerebrali di comunicare l'una con l'altra, si sottopongono i pazienti ad un trattamento che dura diverse settimane e riesce solo nel 50% dei casi. E' un metodo che, secondo gli esperti di Bruxelles, ''negli ultimi 30 anni non ha fatto progressi''.
Rivoluzionare gli antidepressivi, invece e' l'obbiettivo della ricerca di Newmood, che impegnera' per cinque anni 13 laboratori di Italia, Estonia, Polonia , Slovenia, Francia, Germania, Ungheria, Olanda e Spagna ed e' coordinata dall'Universita' di Manchester.

Fonte: Ansa (30/06/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: depression
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