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Le Nazioni restano divise sulla messa al bando della clonazione umana


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Gli stati aderenti alle Nazioni Unite non sono riusciti, ancora una volta, a raggiungere un accordo sulla portata del proposto divieto di clonazione degli essere umani: è improbabile dunque che si possa giungere ad una decisione definitiva prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2 novembre.

Il punto morto è se il divieto della clonazione umana a fini riproduttivi, divieto che gode del sostegno praticamente universale, debba o meno essere esteso fino ad includere la clonazione terapeutica di embrioni a scopo di ricerca.

Durante un dibattito sulla questione, durato due giorni, il 21 e 22 ottobre, il Costa Rica aveva presentato una risoluzione in cui chiedeva la messa al bando assoluta di tutte le forme di clonazione umana. L'opzione ha ricevuto l'appoggio di circa 60 paesi, tra cui gli Stati Uniti, dove la questione è vista come una delle differenze d'opinione di taglio tra i due candidati presidenziali, George W Bush e John Kerry.

Una controrisoluzione tuttavia, proposta dal Belgio e appoggiata da altri 19 paesi tra cui Regno Unito e Giappone, respinge la messa al bando globale della clonazione terapeutica e lascerebbe invece ai singoli paesi la libertà di darsi la propria legislazione in questo settore.

La delegazione belga obietta che il bando assoluto di tutte le forme di clonazione è destinato al fallimento, alla luce dell'ampio sostegno che riceve tale ricerca in vari paesi in tutto il mondo.
Emyr Jones, ambasciatore inglese alle Nazioni Unite, ha detto che il Regno Unito non firmerà né si riterrà vincolato da alcuna convenzione che comporti un bando totale. Altri oppositori al bando totale hanno protestato che coloro che cercano di introdurlo stanno compromettendo qualsiasi possibilità di raggiungere un accordo globale per la messa al bando della clonazione umana a fini riproduttivi, che tutte le nazioni giudicano invece necessaria.

Nella sua prima dichiarazione pubblica sulla questione, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha detto: 'Si tratta naturalmente di una questione su cui devono decidere gli stati aderenti, ma come persona e dal mio punto di vista sono a favore della clonazione a fini terapeutici'.

Assieme ai 60 paesi che sostengono la messa al bando totale della clonazione umana, anche il Vaticano ha manifestato la sua approvazione per la proposta del Costa Rica, e la settimana scorsa ha preso per la prima volta la parola nel corso dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per manifestare la sua posizione.

Il clima d'incertezza creatosi attorno alla questione della clonazione umana appariva anche nell'annuncio fatto dalla Turchia a nome dell'Organizzazione della Conferenza islamica: il gruppo di 57 paesi vuole più tempo per studiare la questione e si opporrebbe per ora ad una votazione su un'alternativa o sull'altra.

Fonte: Cordis (28/10/2004)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: clonazione umana, clonazione
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