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Scoperto gene che protegge da infezione AIDS


Si e piu protetti contro il virus dellAids se nel DNA si trovano numerose copie di un gene che controlla le difese immunitarie. Il gene, chiamato CCL3L1, e descritto oggi sulla rivista Science. Lo

Si e' piu' protetti contro il virus dell'Aids se nel DNA si trovano numerose copie di un gene che controlla le difese immunitarie. Il gene, chiamato CCL3L1, e' descritto oggi sulla rivista Science. Lo ha scoperto negli Stati Uniti il gruppo di Enrique Gonzalez, del Texas Health Science Center a San Antonio, grazie a studi condotti su diverse popolazioni umane.
La suscettibilita' individuale all'infezione da Hiv e ad ammalarsi di Aids potrebbe quindi essere stimata sulla base di un semplice test genetico che consiste nel contare le copie di CCL3L1 nel Dna. Ogni copia in piu' del gene, rispetto al numero di copie mediamente presente nel gruppo etnico di appartenenza, conferisce a un individuo una protezione dal virus dal 4% al 10,5% piu' alta.
Il gene protettore produce una molecola che appartiene alla famiglia delle chemiochine, che agiscono come segnali del sistema immunitario.
La molecola blocca il virus dell'Aids perche' interagisce con il recettore CCR5, che si trova sulla superficie della cellula e al quale il virus si lega per infettare i linfociti. In passato altri studi avevano indicato CCR5 come gene di suscettibilita' al virus Hiv e alcune sue varianti sembravano conferire maggiore protezione di altre. Ma con questo studio il principale gene di suscettibilita' diviene CCL3L1, ha dichiarato Gonzales.
I risultati derivano da uno studio condotto su 4.300 individui, siero-positivi e non, di diverse etnie: europei, americani, ispano-americani, afro-americani.
Confrontando il Dna del campione, i ricercatori hanno trovato che il numero medio di copie di CCL3L1 e' di due fra gli europei, di quattro tra gli afro-americani e di tre fra gli ispanici.
Ma questo non significa che gli Europei siano piu' suscettibili all'Aids, hanno tenuto a precisare gli esperti: semplicemente vuol dire che se un europeo ha meno di due copie di CCL3L1 e' piu' suscettibile all'infezione rispetto a persone della stessa etnia, cosi' come se un nero d'America ha meno di quattro copie e' piu' a rischio di altri della sua etnia.
Oltre a lasciar intravedere la possibilita' di test genetici per stime di suscettibilita', hanno concluso gli esperti, la scoperta potrebbe indicare la via verso terapie piu' efficaci e su misura per il singolo paziente.

Fonte: Ansa (08/01/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: CCL3L1, HIV, AIDS
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