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Le diversità dei tumori


Nel campo dei test diagnostici per i tumori gli studi sono tanti, ma a ciò non corrisponde una ugual

I tumori non soltanto sono diversi in base all’organo colpito, ma sono diversi anche da persona a persona e le terapie hanno effetti differenti da un soggetto all’altro. «Ciò dipende dal fatto che - dice Michele De Bortoli, docente di biologia molecolare dell’Università di Torino - il tumore, quando viene diagnosticato, ha dietro di sè anni di latenza in cui si è modificato. Ecco perché ogni tumore è un’entità individuale e risponde alle terapie in modo diverso da un caso all’altro. Ma oggi è più facile evidenziare questa diversità, perché conosciamo il genoma umano e possiamo scoprire le alterazioni in caso di tumori». Per sapere di più di questa diversità occorre individuare i biomarcatori, sostanze rinvenibili nei liquidi del paziente, che permettono di stabilire l’identikit biologico del tumore e di individuarne la presenza con i test.

«Nel campo dei test diagnostici per i tumori - dice il professor Massimo Gion, direttore del centro regionale indicatori biochimici di tumore all’ospedale civile di Venezia - sono migliaia gli studi e le pubblicazioni, ma a ciò non corrisponde un’uguale ricaduta sull’applicazione clinica: i risultati delle tante ricerche sui test diagnostici spesso rimangono "orfani"».
IL SOSTEGNO
Per dare risalto e sostegno agli studi sui biomarcatori, è nata ABO, l’Associazione per le biotecnologie in oncologia: il piccolo laboratorio del Dipartimento di radioterapia dell’ospedale di Venezia si è trasformato in un vero network diretto da Massimo Gion, cui sono associati i più importanti laboratori di ricerca italiani. E per finanziare il network è stato creato, su iniziativa di Giancarlo Zacchello, Abo project, che si prefigge di trovare aziende, non legate al mondo della medicina, disposte a collaborare per la ricerca sul cancro. Le aziende vengono, così, abbinate a un progetto di ricerca (con un contratto di due anni) e lo finanziano in base all’avanzamento degli studi. Già 70 aziende hanno legato il nome ad ABO project con finanziamenti per 2 milioni di euro (informazioni su www.aboproject.it). ABO collabora, tra l’altro, con l’Istituto tumori di Milano e di Genova, col CNR, l’Istituto Curie di Parigi, il National cancer Institute di Bethesda.

Fonte: Corriere della Sera (30/11/2003)
Pubblicato in Medicina e Salute
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