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Il migliore udito dei non vedenti


La corteccia visiva viene reclutata per migliorare le prestazioni uditive

Stevie Wonder e Ray Charles vengono spesso citati come esempi del fatto che la cecità conferisce una capacità musicale superiore. In effetti, alcuni studi sistematici hanno mostrato che le persone prive di vista raggiungono migliori prestazioni negli esercizi non visivi. Altri studi neurologici hanno suggerito che le aree del cervello normalmente dedicate alla visione si attivano quando le persone cieche svolgono compiti non visivi, ma sulla natura e l'estensione di questo fenomeno c'è ancora molto da scoprire. Uno studio pubblicato sulla rivista "PLoS Biology" mostra ora una forte correlazione fra le capacità superiori di localizzazione sonora e un aumento di attività nel centro visivo del cervello.
La localizzazione di un suono - un compito che richiede di integrare le informazioni disponibili a un solo orecchio (suoni monoaurali, per esempio quando un orecchio è tappato) o quelle derivate dal confronto biaurale dei suoni - si presta particolarmente allo studio del rimappaggio neurale che sembra seguire la perdita della vista.
In uno studio precedente, Franco Lepore dell'Università di Montréal e colleghi avevano mostrato che le persone divenute cieche in tenera età erano in grado di localizzare i suoni, in particolare quelli monoaurali, molto meglio di quelle in grado di vedere. Ciò suggeriva che, in questi individui, le aree del cervello normalmente dedicate all'elaborazione degli stimoli visivi potrebbero svolgere un ruolo nell'elaborazione del suono.
Nel nuovo studio, gli autori hanno ipotizzato che se il reclutamento della corteccia visiva favorisce le funzioni uditive in alcuni individui, allora l'attività della corteccia visiva dovrebbe essere correlata con le differenze individuali nelle prestazioni, e il grado di attività dovrebbe predire queste differenze. Un esperimento con diciannove soggetti volontari (sette dotati di vista e dodici che ne erano privi) ha dimostrato che in effetti la corteccia visiva viene "utilizzata specificamente per elaborare segnali monoaurali in maniera più efficiente".

F. Gougoux, R. Zatorre, M. Lassonde, P. Voss, F. Lepore, "A functional neuroimaging study of sound localization: visual cortex activity predicts performance in early-blind individuals". PLoS Biol 3 (2): e27 (2005).

Fonte: Le Scienze (02/02/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: udito, cecita
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