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Test trova prioni prima di sintomi malattia Creutzfeldt-Jacob


Si avvicina la possibilita di avere un test semplice per individuare nel sangue la presenza di prioni prima che si manifesti una encefalopatia causata da queste particelle infettive divenute note a

Si avvicina la possibilita' di avere un test semplice per individuare nel sangue la presenza di 'prioni' prima che si manifesti una encefalopatia causata da queste particelle infettive divenute note al grande pubblico con la vicenda della 'mucca pazza'.
I ricercatori dell'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano guidati da Fabrizio Tagliavini hanno dimostrato, insieme ai colleghi dell'Universita' del Texas diretti da Claudio Soto, che una metodologia di ricerca su materiale costituito da cellule nervose - ma non ancora, come sarebbe auspicabile, sul sangue - descritta tempo fa dallo stesso Soto (e nota come PMCA) e' in grado di individuare anche piccole quantita' di prioni in una situazione assolutamente presintomatica.
Le encefalopatie da prioni sono caratterizzate da un decorso clinico rapidamente evolutivo e inesorabilmente fatale, che segue un lungo periodo di incubazione asintomatico.
''Oggi - ha spiegato Tagliavini - non esistono test per individuare la malattia prima che i sintomi clinici siano evidenti, il che limita fortemente il controllo della sua diffusione ed eventuali interventi terapeutici in una fase precoce. Per questo il mondo scientifico e' alla ricerca di un test diagnostico presintomatico''.
E proprio la messa a punto di un test diagnostico di questo tipo, che riesca a evidenziare la presenza dei prioni prima che si verifichino i sintomi della malattia, e' uno dei temi su cui lavora da tempo l'equipe guidata di Tagliavini, che al Besta e' direttore dell' Unita' Operativa di Neuropatologia.
In particolare, in uno studio pubblicato recentemente su FEBS Letters in collaborazione col gruppo di Claudio Soto dell' Universita' del Texas, i ricercatori milanesi dimostrano che il metodo PMCA (Protein Misfolding Cyclic Amplification) e' in grado di rivelare la proteina prionica patologica anche nelle fasi presintomatiche precoci, quando gli altri test diagnostici in vitro risultano negativi. ''Il metodo e' efficace - ha detto Tagliavini - su ceppi prionici diversi, compresa la malattia di Creutzfeldt-Jakob dell' uomo e l'encefalopatia spongiforme bovina'', effetti verificati direttamente nei laboratori del Besta su materiale neurologico.
''Questo - ha precisato il neurologo milanese - e' un lavoro intermedio: il vero passo avanti sara' quando lo stesso test lo si potra' fare sui liquidi biologici, sul sangue, perche' e' oggettivamente impensabile pensare di fare una biopsia cerebrale a una persona che non ha alcun sintomo di malattia''.

Fonte: Ansa (06/04/2005)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: PMCA, prioni, mucca pazza
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