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Si sperimenta antirigetto intelligente per trapianti


Una nuova terapia per bloccare il rigetto dei trapianti, descritta nellultimo numero di Transplantation, e stata messa a punto dai ricercatori dellOspedale Pediatrico Bambino Gesu. Si tratta della

Una nuova terapia per bloccare il rigetto dei trapianti, descritta nell'ultimo numero di Transplantation, e' stata messa a punto dai ricercatori dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'. Si tratta della fotoferesi, una terapia che attiva la tolleranza immunologica contro il rigetto post-trapianto d'organo, alternativa all'uso dei farmaci immunosoppressori e che tuttavia non compromette la resistenza dell'organismo alle infezioni.
La scoperta apre nuovi scenari anche per pazienti affetti da patologie autoimmuni e per gli allergici. All'ospedale pediatrico della capitale, il Bambino Gesu', si e' scoperto il meccanismo di attivazione della fotoferesi cellulare, un processo terapeutico che consente all'organismo di chi riceve un organo, grazie a un trapianto, di ''tollerarlo'' bloccando i possibili meccanismi di rigetto, fino ad oggi arginabili solo grazie all'uso di farmaci immunosoppressori, dai pesanti effetti collaterali tossici.
La differenza genetica tra il donatore di un organo e il suo ricevente rimane ancora oggi un grosso problema. Trovare un donatore identico (come se fosse un gemello) e' estremamente difficile, se non impossibile, per cui si cerca il donatore piu' compatibile, cioe' geneticamente piu' simile al ricevente. Tuttavia, il sistema immunitario riconosce anche la pur minima estraneita' dell'organo trapiantato e cerca di eliminarlo, causando talvolta il drammatico evento del rigetto acuto e piu' frequentemente i sintomi lentamente progressivi del rigetto cronico.
E' per questo che e' necessario somministrare farmaci immunosoppressori, al momento l'unico rimedio insostituibile per evitare il rigetto dell'organo trapiantato. Gli immunosoppressori, che attualmente devono essere somministrati per il resto della vita del ricevente, hanno pero' anche effetti collaterali tossici, effetti che sono particolarmente pesanti nei bambini. Per questo da qualche anno al Bambino Gesu' si e' iniziato a trattare i piccoli pazienti con la fotoferesi, una terapia gia' sperimentata negli Stati Uniti sugli adulti nel trapianto di cuore e rene, anche se questa metodica, nonostante l'efficacia, e' ancora poco usata.
Fino ad oggi infatti non erano noti i meccanismi cellulari alla base degli effetti immunomodulanti. In altre parole, sembrava funzionasse, ma non si sapeva bene perche'. Lo studio, condotto dai ricercatori e dai medici del Bambino Gesu', ha finalmente chiarito il mistero: la fotoferesi induce una situazione di tolleranza immunitaria, cioe' riduce la reattivita' del sistema immunitario verso l'organo trapiantato, senza pero' influire sulla sua capacita' di resistere alle infezioni. Il meccanismo cellulare consiste nell'aumento di una popolazione di cellule recentemente identificate e chiamate cellule T regolatorie (Treg). Le Treg si trovano ad una frequenza molto bassa in tutti gli individui normali ed hanno la funzione di mantenere la tolleranza, cioe' la non-reattivita', contro i costituenti normali dell'organismo. Al contrario degli immunosoppressori, che indeboliscono la funzione del sistema immunitario nel suo complesso, contro l'organo trapiantato ma anche contro le infezioni, le Treg non influenzano la difesa contro i germi patogeni, permettendo all'organismo di continuare a reagire contro batteri e virus.
Si aprono ora importanti scenari sul ruolo delle Treg nelle malattie autoimmuni e nelle allergie, due condizioni che potrebbero beneficiare in futuro del trattamento con fotoferesi ed essere positivamente influenzate dall'aumento della funzione inibitoria delle Treg.
Lo studio italiano dimostra per la prima volta che e' possibile modulare il numero e la funzione delle cellule Treg nell'individuo trapiantato, usando la fotoferesi. Sperimentazioni sono gia' in corso per stabilire le modalita' piu' efficaci di trattamento, e lo scopo ultimo della ricerca e' di capire se sara' possibile sostituire, o almeno ridurre in maniera sostanziale, i farmaci immunosoppressori nei pazienti trattati con la fotoferesi ed ottenere cosi' una tolleranza quasi fisiologica, che non comprometta le difese immunologiche. Il trattamento con la fotoferesi e' ben tollerato, i suoi effetti benefici si mantengono per parecchi mesi e puo' essere ripetuto senza rischi.

Fonte: Ansa (25/04/2005)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: rigetto, trapianti, fotoferesi, Treg
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