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Menopausa, la cura ormonale aumenta il rischio di cancro

Cervello


Pericoli anche per le coronarie e per le arterie del cervello

È il luglio 2002, lo studio Women"s Health Iniziative (WHI) su 16.608 donne sane tra i 50 e i 79 anni trattate con terapia ormonale sostitutiva (Tos) per la menopausa, viene interrotto con un anticipo di tre anni. Gli ormoni, è la scoperta, aumentano il rischio di cancro al seno e di infarto. Agosto 2003 e 17 dicembre 2003, interrotti The Million Women Study - un milione di donne in menopausa trattate con Tos - e Habits, uno studio su donne curate per tumore al seno e sottoposte a Tos. Crollano 70 anni di crociate contro la menopausa a base di estrogeni e progestinici.
"Non ci sono dubbi sui risultati delle ricerche", commenta Lucia Del Mastro, oncologo medico dell"Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, "tant"è che negli Stati Uniti la prescrizione di estrogeni è calata del 66% e quella di estroprogestinici del 33%".
In Italia sono scesi prescrizioni e costi per gli estrogeni, meno per i progestinici.
"Le cose non cambiano", spiega la dottoressa Del Mastro, "nelle donne sane in menopausa la Tos aumenta del 24% il rischio di tumore mammario (3 donne su 100 lo sviluppano contro 2 su 100 che non fanno Tos), e fa crescere il rischio di embolia polmonare, stroke, infarto e persino demenza". Quindi, no alla terapia ormonale di lunga durata anche perché gli ormoni aumentano la densità della ghiandola mammaria (il 4% delle mammografie sono difficili da interpretare) e ritardano la diagnosi di tumore.
"Se proprio è necessario", dice Lucia Del Mastro, "bisogna ricorrere alle dosi più basse e per il periodo più breve. Non sappiamo bene cosa succede a chi l"ha fatta e l"ha interrotta, il rischio permane almeno per i due anni successivi alla sospensione ed è probabile che a cinque anni ritorni ai livelli di chi non ha mai assunto ormoni". Alle donne con storia di tumore mammario la Terapia ormonale sostitutiva è assolutamente sconsigliata, il rischio di recidiva (ripresa del tumore) per chi fa Tos è triplicato. Le alternative ci sono: dalla dieta ai bifosfonati alle statine che se utilizzate per più di 4 anni sembra riducano del 60% il rischio di tumore mammario. I contraccettivi orali, la pillola per capirci, aumentano il rischio di tumore mammario soprattutto nelle giovani donne dai 20 ai 39 anni. Le donne che ne fanno uso, devono intensificare i controlli. Un "no" assoluto, invece, alla prescrizione di anticoncezionali orali nelle giovani con familiarità per tumore mammario.

Fonte: LaRepubblica (20/09/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: menopausa, coronarie, arterie, cervello, donna
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