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Schizofrenici ma non illusi


I pazienti schizofrenici tengono meno conto del contesto visivo

Uno studio di ricercatori dell'University College e del King’s College di Londra, pubblicato sulla rivista "Current Biology", rivela che i pazienti schizofrenici non vengono ingannati da un'illusione ottica e sono in grado di giudicarla in modo più preciso rispetto a un osservatore di controllo. I risultati suggeriscono che gli schizofrenici tengono meno conto del contesto visivo nella vita di tutti i giorni. Se questo fenomeno facesse parte di un'incapacità più generale di gestire il contesto in maniera appropriata, potrebbe spiegare perché alcuni pazienti non riescano ad valutare correttamente le azioni degli altri o si sentano perseguitati.
I ricercatori hanno usato un'illusione ottica nella quale le dimensioni di un oggetto sembrano ridotte a causa del contrasto con quello che lo circonda.
Ai volontari è stato mostrato un disco caratterizzato da medio contrasto, e i soggetti dovevano valutare il suo aspetto in presenza di un fondo a contrasto elevato. 12 dei 15 partecipanti che soffrivano di schizofrenia cronica sono riusciti a effettuare valutazioni più precise del membro più abile del gruppo di controllo, che comprendeva 33 volontari non schizofrenici.
"Spesso pensiamo che gli schizofrenici non vedano il mondo come è in realtà, - commenta l'oftalmologo Steven Dakin dell'University College - per esempio a causa di allucinazioni. Abbiamo invece dimostrato che a volte la loro vista può essere più accurata di quella dei soggetti normali. In effetti, abbiamo usato un'illusione ottica nella quale l'incapacità di usare il contesto agisce a vantaggio dei pazienti. Il risultato potrebbe far luce sui meccanismi cerebrali coinvolti nella schizofrenia: normalmente i processi contestuali ci aiutano a concentrarci sulle cose rilevanti e impediscono al cervello di essere sommerso da informazioni inutili. Questo processo sembra funzionare meno bene nel cervello degli schizofrenici, forse per l'insufficienza dei processi inibitori con i quali le cellule del cervello si disattivano a vicenda".
Steve Dakin, Patricia Carlin, David Hemsley, "Weak suppression of visual context in chronic schizophrenia". Current Biology (25 ottobre 2005).

Fonte: Le Scienze (02/11/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: schizofrenia
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