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Alle Molinette di Torino staminali riparacuore

Cuore


Una iniezione di ormoni dopo 24 ore dall'infarto e il midollo osseo comincia a produrre staminali con una "mission": riparare i tessuti lesionati del cuore.
E' lo schema della t

Una iniezione di ormoni dopo 24 ore dall'infarto e il midollo osseo comincia a produrre staminali con una "mission": riparare i tessuti lesionati del cuore.
E' lo schema della terapia sperimentata all'ospedale Molinette di Torino dove otto pazienti colpiti da un infarto del miocardio un anno fa sono stati sottoposti a una cura di citochine, sostanze che stimolano la produzione di alcune cellule staminali del midollo (Cd43 e Kdr), capaci di agire sul tessuto muscolare e vascolare del cuore.
Il test e' stato portato a termine con successo. "Gli otto volontari -spiega Sebastiano Marra, primario del reparto di cardiologia dell'ospedale- stanno bene, il loro cuore ha ripreso a funzionare e le lesioni del tessuto cardiaco, agli esami ecocardiografici, risultano ormai quasi del tutto riparate".
Rispetto alle tecniche utilizzate finora nei pochi esperimenti avviati sull'uso delle staminali per riparare il cuore, questa risulta meno invasiva.
Non si fa un'estrazione di cellule del midollo osseo, ne' un arricchimento in laboratorio, ne' una inoculazione di staminali. Tutto avviene all'interno dell'organismo.
"L'infiammazione acuta del cuore infartuato -spiega Marra, che in questo esperimento e' stato coadiuvato da Corrado Tarella, dell' ematologia universitaria delle Molinette- attrae le cellule staminali predisposte alla riparazione del muscolo cardiaco, come un'ambulanza del 118 che accorre sul luogo dell'incidente".
I pazienti si sono fatti iniettare intramuscolo le citochine dopo aver subito un intervento di angioplastica, immediatamente successivo all'infarto. Hanno tra i 45 e i 65 anni. "C'e' chi e' tornato a nuotare in piscina, chi a correre in bicicletta", racconta Marra.
I risultati positivi dello studio inducono i medici dell'ospedale torinese a proseguire con una seconda fase di sperimentazioni. "I costi sono davvero minimi, i rischi appaiono nulli e i benefici altissimi", commenta il cardiologo.
Lo studio a novembre verra' pubblicato sulla rivista scientifica Eurointervention e verra' presentato il 28 ottobre per la prima volta al congresso di cardiologia organizzato a Torino dall'azienda ospedaliera San Giovanni Battista-Molinette in collaborazione con la Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti.

Fonte: Aduc (10/11/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: cuore, infarto, staminali
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