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Staminali adulte: ora è possibile moltiplicarle

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Sarà anche più semplice esaminarne alcune per escludere contaminazioni virali

Il ricorso a cellule staminali adulte libera i ricercatori da tutte le preoccupazioni di carattere etico, ma il loro uso propone alcune sfide scientifiche. Una delle più complesse è data dal fatto che, appena isolate dall’organismo, iniziano a differenziarsi per assumere la struttura di cellule mature. Questa circostanza ha finora reso quasi impossibile la loro moltiplicazione in laboratorio, un passo peraltro essenziale in quanto le cellule staminali adulte sono rare e difficilmente si riesce a isolarne un numero sufficiente a impieghi terapeutici.
Ora i ricercatori del Whitehead Institute for Biomedical Research – una struttura afferente al Massachusetts Institute of Technology (MIT) – hanno scoperto un metodo che consente di moltiplicarle in vitro di 30 volte.
Sul numero di ieri Nature Medicine, Harvey Lodish, uno degli ideatori della nuova tecnica, spiega che all’origine della scoperta è stata l’osservazione che alcune cellule staminali conservate in vitro sopravvivevano molto bene quando nel brodo di coltura erano presenti alcune particolari cellule, e che morivano rapidamente quando queste ultime venivano asportate.
Gli scienziati hanno così deciso di identificare quali geni fossero attivi in queste cellule “compagne” e quali proteine codificassero tali geni. Successivamente, hanno scoperto che sfruttando le conoscenze così acquisite non solo potevano far sopravvivere in buone condizioni le cellule staminali, ma anche farle moltiplicare. Prelevandone una piccola parte sarà così anche possibile controllare che le cellule da reipiantare nel paziente siano esenti da contaminazioni virali.

Fonte: Le Scienze (23/01/2006)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: staminali adulte
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