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Nuovo farmaco biotech contro l'asma allergica grave

Starnuto


Agisce attaccandosi alle IgE e impendo così che si inneschi la reazione infiammatoria che scatena la crisi asmatica

In Italia è disponibile il primo farmaco per la cura dell'asma allergica grave non controllata, una forma che colpisce nel nostro Paese, secondo le stime, più di 200 mila persone. E' rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) per uso ospedaliero. Il principio attivo del farmaco, chiamato omalizumab (Xolair* - Novartis), è una molecola biotecnologica della famiglia degli anticorpi monoclonali umanizzati. La novità di tale farmaco è che attacca il cuore della causa: agisce cioè contro le immunoglobuline E (IgE) che sono all'origine delle crisi asmatiche. E' indicato per adulti e adolescenti dai 12 anni d'età, si somministra per via sottocutanea ogni 2-4 settimane secondo le caratteristiche del paziente.
Questo farmaco rivoluzionario permetterà di migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti: dimezzerà il numero di attacchi gravi e di conseguenza ridurrà i ricoveri del 50% e ridurrà del 44% il ricorso al Pronto soccorso.
Questi risultati sono confermati dallo studio condotto su 419 pazienti e osservati inoltre su 360 individui italiani provenienti da varie città della penisola.
Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica pneumologica dell'università di Genova e presidente eletto della Società mondiale di allergologia assicura che questo farmaco rappresenta la "più grossa novità terapeutica degli ultimi 15 anni contro l'asma allergica grave".
L'omalizumab è indicato come terapia adiuvante in malati di asma allergica che non traggono sufficienti benefici da corticosteroidi inalatori e "Laba" (Long-Action BetaAgonist).
Ma come agisce questo farmaco biotech? "Nell'organismo di questi pazienti circola un eccesso di IgE - spiega Gennaro D'Amato, direttore della Divisione Malattie respiratorie dell'ospedale Cardarelli di Napoli - Le IgE si legano a dei recettori presenti sui mastociti, "cellule-bomba" piene di una "molecola-dinamite" chiamata istamina.
Se è presente un allergene (come ed esempio pollini, acari, fumo o altri inquinanti) i mastociti rivestiti di IgE esplodono, rilasciando l'istamina e innescando una cascata infiammatoria che porta all'attacco d'asma". Omalizumab è una molecola intelligente: interviene prima che le IgE si leghino ai loro recettori e previene in questo modo la crisi all'origine.
"Il nuovo farmaco, inoltre, si lega alle IgE in modo del tutto particolare - prosegue Canonica- si attacca cioè esattamente alla porzione che andrebbe a "incastrarsi" sul recettore dei mastociti. Questo meccanismo è potenzialmente efficace contro le allergie in generale e quindi anche nei casi meno gravi di asma allergica. Vi sono poi già evidenze di efficacia nei bimbi con meno di 12 anni", ma per ora la necessità di fare un bilancio di costi-benefici limita le indicazioni a categorie ristrette.
Il trattamento costa alla farmacia ospedaliera circa 9 mila euro l'anno a paziente, ma questa spesa però produce un risparmio per quanto riguarda altri farmaci anti-asma, degenze ospedaliere e giornate di lavoro perse. L'indicazione ad usarlo va comunque ottenuta "da un centro ospedaliero specializzato".
Nel mondo l'asma colpisce 300 milioni di persone, di cui 30 milioni nella sola Europa e circa 3 milioni in Italia. Inoltre nell'Europa occidentale il numero di casi è raddoppiato negli ultimi 10 anni, e si prevede che entro il 2025 nel mondo si registreranno altri 100 milioni di casi.
In Italia ogni anno 2.500 malati muoiono per cause correlate all'asma, e sembra che le forme allergiche gravi non controllate interessino il 7-8% del totale asmatici: cioè oltre 200 mila abitanti.
Anche i risvolti economici non sono da sottovalutare: nel nostro Paese l'asma rappresenta la terza voce di spesa per il Ssn (2%), e secondo l'Aimar (Associazione interdisciplinare per le malattie respiratorie) il costo di un malato grave può arrivare agli 8 mila euro.
La patologia ha anche un grave riscontro sulla qualità della vita di chi ne soffre: "l'età media dei pazienti gravi è 46 anni - afferma Filippo Tesi, presidente di Federasma - e oltre la metà dei malati ha fra i 18 e i 54 anni, e quasi un terzo ha tra i 15-18 e i 34 anni".
Marco Venturelli, amministratore delegato della svizzera Novartis per l'Italia, sostiene che anche grazie all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sono in corso progetti di studio più ampi su omalizumab". In futuro, dunque, come spiegato in precedenza, non si esclude che il farmaco possa essere indicato anche per patologie asmatiche meno gravi oppure per i bambini sotto i 12 anni.
L'Omalizumab ha vinto nel Regno Unito del Premio Galeno 2006 e Venturelli ricorda poi che è solo uno degli "8 nuovi farmaci che contiamo di lanciare in Italia entro la fine del 2007".
Federasma si impegnerà per sensibilizzare l'opinione pubblica e i pazienti sulla gravità dell'asma e le nuove opportunità di cura.
Secondo un'indagine condotta da Eurisko per conto di Federasma, infatti, l'88% degli asmatici gravi giudica la propria malattia frustrante e stressante, il 77% vive in stato d'ansia e più della metà lamenta una qualità di vita pesantemente compromessa (che conduce all'autoemarginazione e alla rinuncia ad attività sportive e relazioni sociali). Anche per questo la Federazione, all'interno delle 25 società italiane affiliate, sta promuovendo la campagna di sensibilizzazione "Asma XL Group", realizzata con il contributo educazionale di Novartis e dedicata ai malati di asma grave non controllata.

Redazione MolecularLab.it (12/02/2007)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: asma, omalizumab, IgE, allergia
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