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L'oncologo Franco Conte ha ricevuto il Premio internazionale Claude Jacquillat

Tumore al seno


Secondo Conte per le terapie contro i tumori sono necessarie cure personalizzate e lavoro d'equipe

Primo fra gli italiani, Franco Conte, direttore del dipartimento di Oncologia ed ematologia del policlinico di Modena, in occasione del XVIII International Congress on Anti Cancer Treatment (Icact) a Parigi, ha ricevuto il Premio internazionale Claude Jacquillat per le sue ricerche sul cancro del seno. I suoi studi hanno contribuito al miglioramento nella cura del carcinoma mammario operabile.
"L'utilizzo della terapia preoperatoria - spiega Conte - consente di definire le caratteristiche del tumore e come influiscano le varie terapie sulla neoplasia ancora presente nella paziente. Sono evidenti i vantaggi ottenuti con questo sistema : si acquisiscono informazioni importanti sull'interazione tra il trattamento e le caratteristiche biologiche del tumore, e si riesce a definire meglio quale approccio terapeutico vada attuato. In questo modo non si parla più di riduzione del rischio riferita ad una popolazione generica, ma si mette in atto una terapia il cui effetto può essere misurato direttamente sul singolo malato".
Inoltre, grazie alla riduzione delle dimensioni della neoplasia, su molte donne è stato possibile intervenire con la chirurgia conservativa.
"Dal congresso emerge chiaramente - sottolinea Conte - che la cura personalizzata sia l'arma vincente contro il cancro. Non più quindi la stessa terapia per tutte le persone colpite dallo stesso tipo di tumore, ma trattamenti diversificati e ottimizzate in base alle caratteristiche molecolari di ogni caso. E perché questo approccio sia produttivo, è indispensabile che ci sia un'integrazione sempre più stretta tra il lavoro dei clinici, dei patologi e dei biologi molecolari, cioè tra gli specialisti che si occupano della diagnosi e quelli che si occupano invece della terapia. Solo caratterizzando il tumore dal punto di vista molecolare è possibile diversificare e personalizzare la terapia. Si possono già avvertire - evidenzia l'esperto - cambiamenti in atto dal punto di vista culturale e organizzativo: ma il vero salto di qualità si avrà solo con l'avvio di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi in gruppi interdisciplinari, che includano anche patologi e biologi per la definizione delle terapie".
Per quanto riguarda i futuri scopi dei suoi studi, l'oncologo spiega che attualmente sono in atto una serie di ricerche per trattare pazienti con carcinoma mammario operabile, prima dell'intervento chirurgico, con una terapia in grado di prevenire lo sviluppo di metastasi. In seguito alla biopsia si studiano le caratteristiche biologiche del tumore, si attua un trattamento diversificato in base a esse, e poi si interviene chirurgicamente, sempre sfruttando le caratteristiche peculiari del tumore".

Redazione MolecularLab.it (15/02/2007)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: Jacquillat, Conte
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