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Sempre più coppie sterili vanno all'estero alla ricerca di un figlio

Ovulo fecondato


L'anno scorso più di 4000 coppie sono andate all'estero dove sta nascendo un vero e proprio business

Sono passati 3 anni dalla legge 40 e dal fallimento del referendum sulla fecondazione assistita e nel frattempo si è creato quello che viene definito "turismo procreativo": sempre più coppie italiane vanno all'estero per cercare di avere un figlio.
L'anno scorso le coppie che si sono rivolte all'estero sono state più di 4000 e molte di queste avevano le possibilità economiche per fare un solo tentativo.
Questo "turismo" arricchisce i centri di tutta Europa che, vista la sempre maggior domanda delle coppie italiane, si sono attrezzate con interpreti, medici italiani e veri e propri "pacchetti viaggio" tutto compreso. Chi ha disponibilità economica va negli Stati Uniti.
Secondo Filomena Gallo, avvocato e presidente di Amica Cicogna onlus: "Gli obblighi previsti dalla legge 40 hanno effetti sulla salute delle donne che sono costrette a sottoporsi a iperstimolazioni continue per il divieto di congelare embrioni, obbligate a gravidanze trigemine perché si devono impiantare tutti e tre gli embrioni e magari poi si perdono tutti e tre".
Questa situazione secondo i dati di un sondaggio spinge più della metà delle coppie in cerca di un figlio all'estero. All'estero, però, secondo il professor Carlo Flamigni, famoso ginecologo bolognese, autore di "Diario di un laico" (ed. Pendragon), cominciano a sfruttare la situazione: i medici propongono molte analisi preimpianto costose e poco affidabili a cui le coppie si sottopongono perchè hanno fiducia.
Attenzione però, non tutti i centri sono uguali come in Italia. Il Belgio ha percentuali di successo molto alte, simili agli Stati Uniti: 30% di nascite su 100 donne che iniziano il trattamento. L'Italia registra circa 22-23 nati su 100 donne ma questo vale nei centri dove si fanno tanti cicli, chi ne fa pochi ha un'abilità diversa.
"Mi preoccupa comunque - spiega Flamigni - che, per esempio in Belgio, le regole che valgono per le pazienti locali non valgono per le italiane: per legge alle donne più giovani impiantano un solo embrione per volta, per evitare gravidanze gemellari e trigemine, più rischiose ed estremamente costose per il sistema sanitario. Solo dopo alcuni tentativi falliti con un embrione ne trasferiscono di più. Questo criterio non viene applicato alle italiane, perché i costi vengono pagati dal nostro paese."
La legge con i suoi limiti che impone spinge le coppie all'estero anche se, precisa Flamigni, solo alcune categorie hanno la necessità di tentarte fuori: le donne vicine ai 40 anni e gli uomini con una sterilità grave, quelle cioè per le quali tre ovociti fecondati sono inadeguati.

Redazione MolecularLab.it (14/03/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: fecondazione assistita, PMA
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