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Scoperta tecnica per trasformare tutti i gruppi sanguigni in gruppo 0 "universale"

Donazione di sangue


Un enzima se posto a contatto con sangue A, B o AB, rimuove gli antigeni dei globuli rossi e lo rende donatore universale

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Copenaghen, guidati da Henrik Clausen, ha scoperto una tecnica per trasformare il sangue di qualsiasi gruppo in sangue di gruppo 0, il donatore universale.
Il sangue può essere di 4 gruppi diversi: A, B, AB e 0. I globuli rossi di tipo A e B, e AB, possiedono sulla loro superficie degli antigeni caratteristici del gruppo sanguigno, mentre quello di gruppo zero non possiede antigeni. Se durante una trasfusione si sbaglia gruppo sanguigno, l'organismo del ricevente non riconosce come propri gli antigeni del sangue immesso e produce una risposta immunitaria spesso fatale.
I ricercatori, dopo aver analizzato 2.500 funghi e batteri e grazie a tecniche di chimica e biotecnologie, hanno trovato un enzima capace di staccare l'antigene dalla superficie dei globuli rossi e quindi li rende uguali a quelli del gruppo 0, cioè compatibili con tutti i riceventi.
Geoff Daniels dell'Istituto per le scienze della trasfusione di Bristol e Stephen Withers dell'università della British Columbia spiega che: "Mantenendo una sacca di sangue da 200 ml per un'ora a contatto con l'enzima, i globuli rossi A, B e AB, al termine del trattamento non presentavano più nessun antigene sulla loro superficie." In questo modo nessun antigene "informa" il sistema immunitario del ricevente che il sangue immesso è estraneo e quindi non scatta nessun tipo di reazione immunitaria.

Commenta così la notizia Bruno Brando, direttore del centro di trasfusione dell'ospedale di Legnano: "Da un anno circa sapevo che stavano lavorando a questo pregetto e penso che sia davvero una nuova frontiera. Occorreranno ancora almeno 5 anni di test e validazioni per difondere tale tecnica ma per noi ematologi questa è un'ottima notizia perchè vedrebbe la fine di tanti problemi: si eliminerebbero tempo e costi degli esami di laboratorio e non esisterebbe più il rischio di sbagliare gruppo durante una trasfusione". Inoltre la necessità di sangue cresce sempre di più perchè ci sono molte prestazioni mediche che prevedono trasfusioni, dai trapianti alla cura dei tumori - spiega Giuseppe Remuzzi, direttore del dipartimento di Immunologia degli Ospedali Riuniti, Istituto Mario Negri di Bergamo.
Prima dell'introduzione della tecnica negli ospedali, sono necessari nuovi studi e sperimentazioni. "Prima di tutto - spiega Brando - bisogna capire che fine facciano gli antigeni. Una volta staccati dalla superficie del globulo rosso, rimangono in circolazione o cessano di essere pericolosi? Poi bisogna assicurarsi che gli enzimi usati non abbiano effetti collaterali per la salute".
Lo studio è stato pubblicato su Nature Biotechnology.

Redazione MolecularLab.it (02/04/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: sangue, trasfusioni, donatore
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