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Le terapie precoci contro la sclerosi multipla riducono il rischio di gravi danni

Cellule di Schwann: la guaina mielinica per assoni


Il rischio di sviluppare la malattia clinicamente definita diminuisce del 41% mentre i danni gravi si riducono del 40%

Uno studio, chiamato "Benefit", ha dimostrato che iniziare precocemente le terapie contro la sclerosi multipla consente di rallentare il decorso della malattia. I risultati, infatti, mostrano che il trattamento con Betaferon (interferone beta-1b) subito dopo l'esordio dei primi sintomi, riduce del 40% il rischio di sviluppare un danno neurologico permanente.
I dati indicano che i pazienti che sono stati immediatamente sottoposti al trattamento hanno riportato una riduzione del 41% del rischio di sviluppare la sclerosi multipla clinicamente definita e una riduzione del 40% di accumulare una progressione della disabilità rispetto a quelli che hanno ricevuto un trattamento ritardato''.
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che colpisce 54 mila persone in Italia ed ogni anno si registrano circa 2000 nuovi casi nel nostro Paese e 2,5 milioni nel mondo.
Si manifesta più frequentemente nelle donne e generalmente fra i 20 e i 40 anni, con un picco intorno ai 20-30. La malattia provoca la distruzione della mielina, la guaina che avvolge le fibre nervose che e le isola migliorando ed aumentando la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi.
Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, dichiara: ''La nostra Associazione richiama l'attenzione già da molti anni sull'importanza della terapia precoce. Il paziente deve poter scegliere il trattamento precoce senza nessun ostacolo, e proprio per garantire questo diritto, l'Associazione chiede la rimborsabilità del farmaco a carico del Servizio Sanitario Nazionale''. Giancarlo Comi, Presidente della Società Europea di Neurologia e Direttore della Neurologia e del Servizio di Neurofisiologia Clinica e Direttore dell'unità di Neuroriabilatazione del San Raffaele di Milano spiega: ''La sclerosi multipla è una malattia con importanti implicazioni sociali ed elevatissimi costi personali per questo è necessario fare tutto il possibile per diagnosticarla e curarla precocemente, bloccandone l'evoluzione e impedendo così che distrugga altre parti del cervello''.
I risultati sono stati presentati per la prima volta al Congresso Europeo di Neurologia, in corso a Rodi.


Redazione MolecularLab.it (21/06/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: sclerosi multipla, Benefit, interferone, terapie
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