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Greenpeace accusa l'Europa di non aver protetto i cittadini dal rischio OGM

Mais


A seguito di dati che ne provano il rischio, l'associazione chiede che vanga ritirato un mais Monsanto già approvato

Ieri mattina in Lussemburgo gli attivisti di Greenpeace hanno aperto, davanti al Consiglio per l'Ambiente, un grande striscione con la scritta "Proteggete l'Europa dai rischi degli alimenti Ogm". L'appello era rivolto ai ministri riuniti per un incontro sul tema OGM. Tra gli argomenti all'ordine del giorno, il Consiglio ha discusso delle lacune del processo europeo per l'analisi del rischio applicato agli organismi geneticamente modificati. La discussione è stata supportata dai nuovi dati scientifici che dimostrano un effetto negativo del mais Monsanto MON863 (già approvato e commercializzato in Europa) sulla salute di topi di laboratorio.
Oltre allo striscione, i volontari dell'associazione ambientalista, hanno montato una gabbia fuori dall'edificio del Consiglio, all'interno della quale due attivisti bendati mangiavano mais Ogm.
In questo modo Greenpeace ha voluto raffigurare come i consumatori, mangiando prodotti Ogm testati impropriamente, si trasformano essi stessi in cavie di laboratorio, protagonisti inconsapevoli di un esperimento genetico.
Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace Italia ha detto: "E' scandaloso che gli Ogm non vengano testati coerentemente con la normativa europea, che richiede analisi di lungo termine sugli effetti di questi prodotti sull'ambiente e sulla salute. Ora, abbiamo anche la prova scientifica che dimostra che i prodotti geneticamente modificati possono avere inaspettati effetti nocivi sulla salute umana e animale, così come sull'ambiente." "Per questa ragione è importante liberare la filiera di produzione del nostro Parmigiano-Reggiano dal rischio di Ogm. I cittadini europei non devono essere trattati come cavie da laboratorio, esposti al rischio di OGM nella catena alimentare".
Greenpeace chiede ai ministri di ritirare l'autorizzazione concessa al mais MON863, della Monsanto, fino alla rivalutazione del dossier presentato dall'azienda, per permettere un sistema di valutazione di rischio rigoroso, trasparente e rigoroso. "Speriamo che gli Stati Membri chiariscano una volta per tutte che ne hanno abbastanza della conformità incondizionata dell'Efsa (European Food Safety Authority), sostenuta dalla Commissione, a qualsiasi richiesta di introdurre un prodotto Ogm nel mercato europeo. Molti consumatori non vogliono mangiare prodotti geneticamente modificati e tutti si aspettano che i politici mettano la loro salute, la sicurezza alimentare e l'ambiente davanti agli interessi economici delle aziende biotecnologiche.

Redazione MolecularLab.it (29/06/2007)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: Greenpeace, Europa, mais, MON863, Monsanto, ogm
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