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Scoperto in una piante un potente antirughe

Pelle


Nei cosmetici nuovi, non ci sono novità, ma la ricerca cosmetica ha fatto dei passi avanti

All'ultimo congresso nazionale dell'American Chemical Society, il chimico della University of Virginia, Stig E.Friberg, ha dichiarato che i cosmetici di nuova generazione non hanno niente di realmente innovativo, ma sono piuttosto il frutto della concorrenza fra le case produttrici. Il ricercatore, che studia gli ingredienti usati nei cosmetici, ha spiegato che durante le sue analisi ha scoperto che le maggiori conoscenze scientifiche e gli ultimi ritrovati chimici della ricerca cosmetica non vengono sfruttate nella produzione di creme antirughe e, in generale, nei nuovi cosmetici. Le formule dei nuovi cosmetici non presentano delle particolari innovazioni. Eppure i progressi della scienza, anche in questo campo, hanno fatto dei grandi passi avanti. Ad esempio ora si è compreso meglio il funzionamento dell'emulsione colloidale, a base di acqua e oli, presente in tutte le preparazioni antirughe. Uno dei problemi riguarda l'efficacia dei prodotti per la pelle, dovuti all'evaporazione del prodotto al momento dell'applicazione.
Friberg ha affermato: 'Ci sono molti studi in corso che permetterebbero di migliorare le attuali creme con vari ingredienti ma le industrie ignorano questo e preferiscono cercare nuove strategie di marketing invece che vendere creme davvero nuove'.
Sembra invece promettere grandi risultati un antiossidante estratto da una pianta in grado di ritardare l'invecchiamento della pelle e contrastare la comparsa di rughe, scoperto dai ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme. Il composto agisce ostacolando la rottura delle fibre di collagene causata dai radicali liberi.
I radicali liberi si accumulano nelle cellule durante l'invecchiamento, a causa di alcuni agenti esterni come il fumo di sigaretta e l'esposizione al sole. Quando il collagene e le fibre di elastina si rompono, la pelle perde elasticità e si formano così le rughe.
I ricercatori hanno testato l'efficacia del composto su topi che hanno un tessuto connettivo simile a quello umano. Hanno posto due gruppi di cellule, uno trattato con l'antiossidante, l'altro no, sotto i raggi u.v. e hanno osservato che nelle cellule non trattate i radicali liberi sono aumentati molto, al contrario di quanto osservato in quelle trattate. Gli scienziati autori della scoperta hanno deciso, per motivi brevettuali, di non rivelare il nome del composto, né il nome della pianta da cui è stato estratto. Orit Bossi, autore della scoperta ha detto: 'Il problema di molti prodotti antirughe in commercio, che contengono antiossidanti è che si ossidano facilmente a contatto con l'aria e quindi perdono rapidamente la loro efficacia. Così succede alla vitamina E e C o l'EGCG del tè verde, si ossidano rapidamente e sono sensibili alle alte temperature. Il nuovo composto invece è solubile in acqua, resiste al caldo e non si ossida in fretta, restando efficace per lungo tempo.

Redazione MolecularLab.it (13/09/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: antiossidanti, cosmetici, invecchiamento, pelle
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