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Con il "bisturi intelligente" nella radioterapia anticancro


Milano «Cyberknife, il nuovo bisturi cibernetico che utilizzeremo in alcune strutture milanesi entro primavera, è un vero gioiello in grado di aprire nuove prospettive nella radioterapia contro i tumo

Milano «Cyberknife, il nuovo bisturi cibernetico che utilizzeremo in alcune strutture milanesi entro primavera, è un vero gioiello in grado di aprire nuove prospettive nella radioterapia contro i tumori», spiega Laura Fariselli, direttrice del Dipartimento radioterapico dell’Istituto Neurologico Besta di Milano. «Si tratta di un acceleratore di particelle miniaturizzato montato su un braccio robotico e controllato da un software molto sofisticato. La macchina è in grado di utilizzare le immagini Tac, Pet (tomografia ad emissioni di positroni) e Rmn (risonanza magnetica nucleare), acquisite prima del trattamento, per localizzare il tumore, pianificare l’intervento e focalizzare l’irradiazione con la massima efficacia, limitando in questo modo gli effetti collaterali sui tessuti sani».
Lo strumento, recentemente acquistato dal Centro Diagnostico Italiano, verrà utilizzato dall’Istituto Besta e dall’Ospedale San Carlo di Milano, grazie ad una convenzione stipulata tra la Regione Lombardia e il CDI.
«Con il Cyberknife» sostiene Fariselli, «siamo in grado di trattare lesioni tumorali anche se situate in vicinanza di strutture od organi molto sensibili. Inoltre il software controlla la posizione del paziente (superando in questo modo l’obbligo di assoluta immobilità richiesta dai sistemi attuali) e di ampliare i trattamenti ai casi considerati inoperabili perché troppo a rischio. Queste caratteristiche tecniche consentono di utilizzare il bisturi contro i cancri localizzati in diverse parti del corpo: tumori e metastasi cerebrali (anche con diametro superiore ai 4 cm), cancro alle cartilagini o ai tessuti molli, craniofaringiomi, meningiomi, tumori primitivi e secondari del midollo spinale o della colonna vertebrale; tumori del fegato e dei polmoni (periferici). Lo strumento può essere usato anche per trattare i pazienti con malformazioni aterovenose (procedura eseguita attualmente da un équipe di Vicenza, la prima struttura ad aver adottato il bisturi cibernetico) e probabilmente per integrare la radioterapia convenzionale nel caso di tumore della prostata».
Cyberknife sarà usato in radiochirurgia ("eliminare" la lesione) e in terapia radiologica (più sedute, con minor danno a carico dei tessuti sani). In base al progetto della Regione, l’apparecchiatura sarà operativa entro la primavera del 2004: 200 pazienti trattati entro il primo anno.

Fonte: La Repubblica (12/03/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: cancro, radioterapia
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