Scoperte (genetiche) e scoperte (cliniche)!
Leggo dentro la news: "Il gene in questione sembra elevare il rischio del 20% (del cancro intestinale, ndr!), è presente infatti in circa due casi su dieci". Mi chiedo se, una volta trovato questa mutazione, qualche beneficio deriverà al malato dicendogli "La probabilità tua di ammalare di cancro intestinale è aumentata etc. etc.etc.?". Inoltre, dovremmo sottoporre TUTTI i nostri pazienti a simili analisi...oppure è meglio valutare la presenza - ALLA NASCITA - del Reale Rischio Oncologico intestinale solo nei soggeti positivi per il Terreno Oncologico (www.semeioticabiofisica.it; utile lettura: Stagnaro Sergio. "Genes, Oncological Terrain, and Breast Cancer" World Journal of Surgical Oncology., 2005, http://www.wjso.com/content/3/1/45/comments#205475), la cui diagnosi "quantitativa" è clinica, richiede cioè il semplice uso del fonendoscopio? Fra quanto tempo finirà il Medio Evo della Medicina?
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