Clonazione: Eshre condanna
ROMA, 21 GEN - I 4.000 esperti della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) condannano fortemente l'esperimento di clonazione umana riproduttiva annunciato sabato scorso in una conferenza stampa a Londra dall'andrologo Panayotis Zavos, dell'università statunitense del Kentucky. Zavos ha detto di avere impiantato un embrione umano nell'utero di una donna di 35 anni e che l'embrione era statao ottenuto trasferendo il nucleo delle cellule della pelle prelevate dal marito all'interno dell'ovocita della donna, in precedenza privato del nucleo. Nel marzo 2001 Zavos aveva annunciato a Roma, insieme al ginecologo Severino Antinori, di voler avviare un programma di clonazione umana riproduttiva. In seguito le loro strade si sono separate. "E' completamente irresponsabile e non etico ogni tentativo di clonazione umana riproduttiva", ha dichiarato il presidente della ESHRE, Arne Sunde. "Al di là delle obiezioni di carattere etico, che pure meritano una seria considerazione, ci sono anche seri problemi di carattere pratico, non ultimo l'alto rischio della nascita di bambini con anomalie, anche non apparenti al momento della nascita", ha aggiunto. Il mondo scientifico resta comunque scettico di fronte ad annunci come quello di Zavos. Si tratta del terzo in due anni, dopo quelli fatti da Antinori nell'aprile 2002 e da Brigitte Boisselier nel dicembre dello stesso anno. Lo stesso Zavos aveva annunciato nel maggio scorso di avere clonato un embrione umano di 8-10 cellule e poi di averlo congelato. Tuttavia in nessuno di questi casi sono state fornite prove in grado di dimostrare scientificamente l'avvenuta clonazione. La ESHRE, ha concluso il suo presidente, "si dissocia da ogni tentativo di clonazione umana riproduttiva". Già nel 1999 la Società aveva stabilito una moratoria di cinque anni sugli esperimenti di clonazione a fini riproduttivi e il bando è stato rinnovato nel gennaio dello scorso anno.
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