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alessandro D'Angelo
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Inserito il
12/01/2005
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Epilessia: malattia, sacro e scienza
Risposta al Capo della Chiesa Cattolica
Il Perdono, il "Mea Culpa" del Papa NON è ancora giunto verso gli emarginati che da secoli attendono di essere visti in maniera diversa cioè degni di essere considerati esseri umani da rispettare invece che, troppo spesso, malvisti da parte di Istituzioni "cattoliche" e anche e protestanti". ----- Quanto riporto, è nato da una lunga riflessione e vari studi inerenti sia le realtà scientifiche che quelle teologiche. In una pagina del Corriere della Sera dedicata alla Scienza di martedì 12 gennaio 1988, a fianco ad un trafiletto sui riti tribali africani, è riportata un tipo di realtà quasi analoga, ma certo molto più incresciosa soprattutto per chi si sente un homo sapiens civile. Riporto quindi una parte di quanto emerge dall'ampio articolo del quotidiano al titolo: "Il Papa evoca antichi demoni ma l'epilessia è solo malattia". Così inizia l' articolo: ""Nell'orizzonte di un crescente rifiuto della scienza e di un ritorno agli aspetti più tetri e nefasti del Medioevo, anche gli epilettici sono stati autorevolmente restituiti alla loro condizione di posseduti dal demonio. Domani, il secondo programma televisivo, nei suoi servizi mattutini, affronterà in un dibattito una recente dichiarazione del Papa che ha suscitato decise reazioni nelle molte associazioni interessate a liberare l'epilessia dall'arcaica aura di mistero e che, invece, NON ha avuto doverosa eco nella stampa. Nel suo discorso ai fedeli del mese di novembre 1987, Papa Giovanni Paolo II, commentando alcuni passi evangelici nei quali è narrato di come Gesù liberò gli ossessi, ha esplicitamente riesumato la tesi ecclesiastica secondo la quale l'epilessia ha tutti i caratteri di una malattia predisponente all'invasamento. "Siamo", ha detto il Papa. "Sul margine di un morbo oscuro, dove giocano fattori fisici e psichici che senza dubbio hanno il loro peso nel causare condizioni patologiche in cui si inserisce quella realtà demoniaca". Il Santo Padre inoltre prosegue: " Ed è ben possibile che in uno stato d'infermità come "quello" si infiltri ed operi il maligno". Le note simpatie demonologiche del Papa cancellano, almeno per i fedeli disposti a recepirne l'influenza e la suggestione, il lungo e difficile cammino che la scienza per individuare clinicamente il quadro dell' epilessia e per liberare la società civile dal peso dei BARBARICI PREGIUGIZI nei riguardi dei malati. L'Articolo del Corriere della Sera così prosegue a proposito del "Morbo Sacro": "Si trattava di una eredità culturale molto antica poiché la tradizione medica greca, nonostante avesse ben chiarito alcuni aspetti eziologici e diagnostici del Grande Male e del Piccolo Male, continuò a configurarli come eventi straordinari ed eccezionali capaci di turbare l' ordine costituito creando allarme per un rischio emergente, quasi che il malato fosse portatore di una aura di arcana pericolosità e di una ambiguità che è caratteristica di ogni esplosione del divino nel mondo. Arateo di Cappadocia, un medico vissuto intorno alla fine del I secolo dopo Cristo, parlava ancora di epilessia come le cui cause vanno al di là delle conoscenze umane e sono forse attribuibili alla luna. Una corrente di pensiero mescolando il sacro con il profano sviluppa tematiche già presenti in molti invasamenti quali parlano i vangeli sinottici. Proprio quelle testimonianze della vita di Gesù fanno fede di una sintomatologia tipica del male epilettico che nell'epoca in cui Gesù visse, non potevano essere adeguatamente interpretate. Le persone qualificate come indemoniati crollano al suolo digrignano i denti, emettono bava dalla bocca. Ai discepoli è quindi attribuito nell'evangelo di Marco, il potere di curarli. Le terapie medievali fanno, così, del prete, il medico degli epilettici e il disturbo, una volta negate le precise origini cliniche, viene collegato ai più vari santi che sono stati decapitati, e quindi come il malato "hanno perso la testa" S. Giovanni Battista o San Valentino o quel S. Donato nella cui chiesa ancora qualche anno addietro in Abruzzo, ho visto trasportare dai parenti gli epilettici e altri disturbati che venivano pesati su una grande bilancia, mentre sull'altro piatto veniva depositato un EQUIVALENTE PESO IN GRANO che, destinato alla chiesa, fungeva da riscatto del male. Si invita perciò oggi, (secondo il Papa) a sostituire ai sussidi scientifici la classica terapia esorcistica, (terapia magica) che resta, per il rituale cattolico e quello di alcune chiese riformate, l'unica valida via per ottenere la guarigione del malato indemoniato. "" L'articolo prosegue, ma quanto riporto credo che basti a dare una risposta consona .
Quindi, il Papa ci invita, oggi, 2002 a sostituire i sussidi scientifici con la classica terapia esorcistica, che resta per il rituale cattolico e per quello di poche chiese riformate, l'unica valida via di guarigione di alcune malattie. ma soprattutto dell'epilessia. A questo punto una domanda viene spontanea a sua Santità : "Cosa pensa dei cani o di altri animali epilettici ? Sono tutti impossessati ?". Altra domanda a Sua Santità: "Molti bambini soffrono di epilessia solo per motivi ormonali sino a quando non diventano "ometti". Allora quei bimbi sono nati indiavolati ?
***** Risposta ecclesiastica............(?)
RISPOSTA SCIENTIFICA:
La risposta a tali affermazioni emerge dallo studio di preparati scienziati e di studiosi che asseriscono perfettamente il contrario di quanto "crede" (non so quanto in buona fede) il Papa . Molti studiosi, nella loro lunga carriera medica hanno potuto constatare come alcuni pazienti (secondo il Papa indemoniati)(SI PARLA DI XX SECOLO) hanno manifestato un' intelligenza superiore alla media. °°°°°° Per quanto riguarda la cura dell' epilessia, presso il Laboratorio di Neurofamacologia della Clinica Neurologica dell' Università di Bologna, si sta svolgendo uno studio di sospensione della terapia antiepilettica in pazienti controllati dalle crisi. Il fine di questo tipo di studio e' quello di definire il significato del termine "guarigione" in caso di epilessia, vale a dire di stabilire se per le persone affette da epilessia la guarigione sia da considerarsi come il raggiungimento del controllo farmacologico delle crisi oppure, nel senso piu ' proprio del termine, come la definitiva scomparsa delle crisi in assenza di terapia. I risultati che sono stati ottenuti negli ultimi 20 anni, unitamente ai progressi in campo farmacologico, hanno consentito di fare ABBANDONARE la concezione ottocentesca risalente al periodo pre-Medioevo che considerava l ' epilessia come una condizione cronica ad evoluzione sostanzialmente sfavorevole, (morbo sacro, lunare) . Ci saranno presto conoscenze sufficienti per dare una risposta esauriente e definitiva a tutti i quesiti che ci poniamo sull' evoluzione di questa patologia. Infatti, vista la grandissima diffusione dell' epilessia, questi studi assumono notevole importanza anche nel sociale e per un miglioramento della vita lavorativa. I dati di cui disponiamo sull' evoluzione indicano che l' epilessia e' nella grande maggioranza dei casi (70-80%) controllabile farmacologicamente ed e' guaribile in oltre il 50% dei casi. Infatti gli studi di sospensione della terapia in pazienti che hanno ottenuto il controllo farmacologico delle crisi mostrano percentuali di ricaduta medie inferiori al 30% nei bambini e intorno al 50% negli adulti. Tali dati sono avvalorati da osservazioni effettuate su popolazioni isolate, che non hanno mai assunto farmaci, che mostrano una tendenza spontanea, in lunghi periodi di tempo, alla remissione delle crisi. I risultati dello studio che stiamo svolgendo confermano la percentuale di guarigione complessiva sopra riportata ma mostrano una distribuzione delle ricadute molto diversa nei vari tipi di epilessia. Infatti accanto ad epilessie che praticamente non sono gravate da ricaduta (epilessia a parossismi rolandici; epilessia con assenze tipiche dell' infanzia) ve ne sono altre in cui la ricaduta si verifica costantemente o quasi sospendendo la terapia (epilessia parziale con crisi a semiologia elementare; epilessia mioclonica giovanile) ed altre ancora in cui la percentuale di ricaduta ha un valore intermedio (grande male idiopatico; epilessia parziale con crisi a semeiologia complessa; epilessia parziale con crisi secondariamente generalizzate; epilessia con assenze e crisi di grande male). Purtroppo per i tipi di epilessia con percentuali di ricadute intermedie possiamo esprimere un giudizio di guaribilità solo in termini probabilistici, infatti non abbiamo ancora individuato fattori particolari che ci possano consentire di distinguere prima di iniziare la sospensione dei farmaci i pazienti che ricadranno da quelli che staranno bene. L' unico dato che vale la pena di rilevare e' che il rischio di ricaduta in caso di molte epilessie generalizzate praticamente si annulla dopo 2 anni dall' inizio della sospensione. Dunque, alla luce del moderno pensiero scientifico, sarebbe veramente inesatto, continuare a portare avanti "chiusi concetti stereotipati" che sono serviti solo a portare verso l'emarginazione, e per secoli, persone degne di vivere una vita normale. Saluti da Alessandro D'Angelo alessandro.dangelo@fastwebnet.it
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