Da repubblica 12-06-2006
ROMA - Il ministro dell'Università e della Ricerca scientifica, Fabio Mussi, torna a toccare il tema della ricerca sulle cellule staminali e rivendica ''la bontà'' della sua decisione, in sede Ue, di ritirare il consenso italiano alla 'dichiarazione etica'. Cioè il documento che impegnava gli stati firmatari a un atteggiamento sostanzialmente contrario a questo tipo di sperimentazione. Una decisione, la sua, che ha provocato forti polemiche, dentro e fuori la maggioranza. Parlando questa mattina a convegno organizzato dai Ds sui temi della ricerca e dell'università, il ministro ha però rivendicato la sua iniziativa. Ricordando che il suo predecessore, Letizia Moratti, nel concedere l'assenso italiano alla dichiarazione ''non aveva convocato nessuno. E io ho semplicemente usato lo stesso suo criterio''. ---------- Eccoci alle ripicche: "La Moratti fece così? ... e io faccio altrettanto: staminali e fondi per tutti ..." Evidentemente all'Aduc si plaude al metodo-Mussi. Mi sembra sia in atto in italia una corrente di pensiero tendente a convincere che in queste materie nessuno, tantomeno uno scienziato, è lecito che proibisca qualcosa: quello che è ipotizzabile fare è da fare "nel nome del progresso" - se alla fine esisterà una ricaduta tangibile sarà il paziente fruitore della eventuale terapia a decidere se usarla (magari sopprimendo embrioni "abbandonati") - Ogni "conquista sociale" è tale e diventa indiscutibile una volta divenuta legge e oggi ci ritroviamo a discutere di embrioni abbandonati proponendo, secondo la legge non scritta del "male minore", di "usarli" anzicchè gettarli ... perchè di questo si tratta alla fine, la "materia prima" è quella ... A me sembra assurdo che su aspetti tanto complessi, complicati, che per la sola comprensione richiedono una o più lauree o certamente solidissime basi di studio alla fine verranno prese decisioni a colpi di referendum popolari da una massa che, inevitabilmente, avrà subito indicazioni politiche, religiose ... o da associazioni dei consumatori !
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