Fisiologia, funzione e interpretazione
I sogni: fisiologia, funzione ed interpretazione
Fisiologia e funzione Il passaggio dallo stato di veglia a quello di sonno avviene in modo graduale e coincide con il rallentamento delle nostre funzioni fisiologiche. Il calo fisiologico, non appena giunge il livello critico, attiva l’emisfero sinistro (emisfero dominante del cervello), il quale inizia a costruire immagini, suoni e sensazioni: i sogni, con lo scopo di ripristinare i valori chimico-fisici dello stato di veglia. Dopo il ripristino avviene nuovamente il calo ed il ciclo si ripete per tutta la durata del sonno. I sogni sono in grado di provocare l’innalzamento dei parametri chimico-fisici, ma devono essere continuamente interrotti per evitare che essi raggiungano valori elevati, quindi il rischio di farci svegliare. Le interruzioni continue provocano una condizione d’amnesia sempre più profonda, proporzionale alle interruzioni. Durante il sogno, non avendo totale accesso all’emisfero destro, non abbiamo identità, né facoltà di ricordare, anzi la funzione mnemonica è circoscritta agli eventi della giornata appena trascorsa. Non abbiamo il concetto del tempo e delle distanze, né di residenza. L’unica funzione mnemonica che rimane è quella di tipo spazio-temporale, la quale entra in attività mediante collegamenti rapidi d’accesso all’emisfero destro. Diventiamo consapevoli, infatti, di avere un fratello, un figlio, una moglie, ecc. solo se essi compaiono nel sogno. Per svegliarci è indispensabile che entrino in attività entrambi gli emisferi e, precisamente, quando i collegamenti rapidi d’accesso all’emisfero destro si fanno sempre più frequenti. In questo caso, più coordinate spazio-temporali si congiungono e il sogno appare sempre più collegato alla vita reale. A livello fisiologico, la sveglia avviene quando le sensazioni aumentando d’intensità provocando un innalzamento dei parametri chimico-fisici. A livello neurologico quando entrambi gli emisferi hanno attività simultanea.
I sogni I sogni servono per ripristinare lo stato fisiologico dell’organismo che ha subito un notevole rallentamento e per creare uno stato mentale che consente, dopo il risveglio, una capacità d’orientamento spazio-temporale istantanea. Nel caso dovessimo svegliarci accidentalmente, mentre è in atto il calo fisiologico, cioè, senza un sogno in corso, avremmo grossi problemi a spostarci nell’ambiente circostante, scarse capacità sensoriali di vigilanza e difficoltà a coordinare semplici movimenti. I sogni mantengono il nostro cervello in fase on (acceso), se dovesse andare, anche per brevissimo tempo, in fase off (spento) si rischia la perdita di tutti i programmi comportamentali, pertanto, essi rappresentano anche un meccanismo di salvataggio delle impostazioni e/o informazioni raccolte nella giornata appena trascorsa e caricamento di tutti i programmi motori o di pensiero, dai più semplici a quelli più complicati, dalle banali affezioni alle complesse patologie cliniche. Gli eventi memorizzati e le abitudini non necessitano di essere recuperati perciò non sono rappresentate nei sogni, ma solo connessi concettualmente. Quando i sogni sono sospesi per motivi accidentali o per traumi, recupero e caricamento non saranno eseguiti pertanto le persone avranno difficoltà a ricordare eventi ed esperienze anche lontane; le abitudine potrebbe essere dimenticate e le malattie non caricate. I sogni spostano gli indici riferenziali, in altre parole le informazioni dall’emisfero destro a quello sinistro e trasformano gli eventi in processo in corso. Prima del risveglio gli indici sono ripristinati e i processi convertiti in eventi secondo l’originale sequenza temporale. Esempio, vado all’ufficio in auto: sogno di viaggiare in un pullman e di entrare in un palazzo, gli indici di riferimento sono spostati dall’auto al pullman e dall’ufficio al palazzo. Parlo a mio fratello: sogno di parlare ad un amico, l’indice si sposta da mio fratello all’amico. Prima del risveglio gli indici sono sistemati perciò potrò ricordare di essere andato in ufficio e di aver parlato con mio fratello. A livello linguistico i processi in corso sono rappresentati da verbi: apprendere, pensare, camminare …; gli eventi sono rappresentati da nominalizzazioni: apprendimento, pensiero, camino … . Le trasformazioni dei processi in eventi (nominalizzazioni) sono dovuti a procedimenti universali di modellamento. Alcuni trasformano i processi in eventi come nella difficoltà di apprendimento; altri, eventi in processi come nelle fobie. Nota: per eventi della giornata trascorsa si intendono pensieri, rappresentazioni e idee, non solo fatti accaduti.
Interpretazione L’interpretazione dei sogni si realizza semplicemente con il ripristino degli indici riferenziale, questi sono stati cambiati nella fase onirica col fine di deformare o camuffare gli eventi della giornata trascorsa (il riconoscimento potrebbe farci svegliare), pertanto l’interpretazione porta inevitabilmente a ricostruire fatti da poco accaduti, anche quelli meno significativi. Un caso semplice di interpretazione è quello di un sogno in cui un mio amico puliva la finestra di un ufficio, mi ricordai che quel giorno avevo pulito il finestrino della mia auto. Un caso più complesso: sognai di trovarmi in una grande stanza dove alcuni parenti giocavano a carte, durante la giornata ero entrato in un bar dove c’erano delle persone che giocavano a poker (la grande stanza rappresentava il Bar). La sindrome del faraone Il sogno del faraone: sette vacche magre che divoravano sette vacche grasse, citato nella Bibbia, fu interpretato da Giuseppe come sette anni di abbondanza e sette di carestia. Gli indici furono così spostati: sette vacche = sette anni vacche magre = carestia vacche grasse = abbondanza. Il faraone non riconobbe l’interpretazione come qualcosa scaturita dai suoi stessi pensieri, nonostante Giuseppe lo avesse aiutato a ripristinare gli indici di riferimento. Il faraone non riusciva a ricordare la sua stessa premonizione, probabilmente era affetto da una sindrome che non gli consentiva il ripristino dei dati in memoria; si può anche ipotizzare che il sogno l’abbia fatto Giuseppe. Giuseppe quasi certamente interpretava i sogni del faraone per il ripristino degli indici riferenziali: un giustificato intervento terapeutico per l’attivazione dell’emisfero destro di cui alcune funzioni erano soggette ad un procedimento di cancellazione delle informazioni.
Associazione / dissociazione Durante la fase di sogno le nostre immagini mentali sono solo di tipo associate. Siamo associati ad un’immagine quando, ad esempio, ci vediamo le mani, i piedi, la parte anteriore del nostro corpo, ma non il viso; siamo dissociati quando vediamo noi stessi, la nostra figura; se dovessimo dissociarci, immediatamente ci svegliamo, la ragione di tale fenomeno non è ancora chiara, mi riservo tuttavia di spiegarlo in una prossima pubblicazione. La differenza tra lo stato di veglia e quello di sogno può essere così riassunta: nello stato di veglia siamo sia associati che dissociati, in quello di sogno siamo sempre associati. Nota: l’associazione fa aumentare l’intensità delle sensazioni.
Sovrapposizione Un sogno è l’insieme di singoli pezzi di sogni fatti nel periodo relativo al calo fisiologico, cioè, in un solo ciclo. I pezzi di sogni presentano contesti differenti come fosse un singolo sogno a diversi contenuti. Generalmente nei sogni si verificano sovrapposizioni d’immagini, che all’indagine presentano relazioni concettuali. Ad esempio, mentre sogniamo di parlare con un amico vi si sovrappone l’immagine di un’altra persona (la sovrapposizione non è sempre percettibile e perciò improvvisamente ci troviamo a parlare con un’altra persona). La sovrapposizione, cioè, lo spostamento dell’indice riferenziale, segnala la fine di un pezzo di sogno e l’inizio di un altro, ma l’interruzione provoca il mancato invio in memoria dell’immagine precedente. Tratto dal mio libro: Elia Tropeano ‘TERAPIE ISTANTANEE’ manuale di neuro-programmazione digitale, Bologna 2004, Pitagora Editrice, cfr. capitolo 5 pag. 61; cfr. capitolo12, pp. 103-104.
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