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ddegiac

Utente non registrato
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Domenico de giacomi


PAD una sigla che i comuni cittadini forse ancora conoscono poco .Tra le tante definizioni ne cito una :" L'uso esteso degli AED nella Cominita' da parte (sic) del piu' alto numero possibile di soccorritori ,salvaguardando la sicurezza e l'efficacia " !( cit. American Heart Association )
Public advanced defibrillation in breve e comprensibilmente per i piu' è un defibrillatore(AED =defibrillatore automatico esterno ) pubblico(aeroporti, comuni , centri commerciali ,territorio etc) messo a disposizione agli operatori del soccorso (e sono tanti e multiformi... ) e a ogni cittadino abilitato da specifici corsi di formazione che in prossimita' di un propio simile colpito da arresto cardiaco extraospedaliero potra' usarlo fornendo immediato soccorso in attesa dell'arrivo dell'equipe del 118 eli,autotrasportata,etc etc ! Un bel progresso tecnico ma innaturale e non privo di rischi molteplici e collaterali che lentamente molti Comuni tendono a predisporre nel propio territorio spinti talvolta ma non sempre dalle sollecitazioni indirette delle Ditte produttrici di questi apparecchi che negli USA sono sempre piu' disponibili sul territorio e da varie mode importate dai mass media (doctor House etc etc). Tutto bene ma bisognerebbe prima stabilire nell'interesse degli stessi pubblici soccorritori , cittadini abilitati , protezione civile , VF,PS,CC et altri che ogni Persona su cui praticare la defibrillazione o ogni rianimazione cp (cardiopolmonare) abbia stabilito la propia consapevole volonta' (articolo 32 CD comma 4 ) nel voler essere rianimato e al bisogno defibrillato attraverso un legale liwing will , advanced directives in emergenza (si o no cpr ) scritte su un'apposito tesserino o medaglietta da portare sempre con se ! Tutto questo in Italia ma non in America non è stato ancora stabilito con una giusta , civile ,moderna Legge di Stato ed ecco che ogni inconsapevole cittadino potrebbe trovarsi nelle condizioni di Terry Schiavo , Eluana Englaro , C.Lambert , Piergiorgio Welby o tanti altri sconosciuti giovani e anziani che " vegetano e talvolta soffrono in condizioni di grave irreversibile inabilita' o peggio privi irreversibilmente della coscenza e di ogni capacita' di farsi sentire e di far valere il propio Diritto di autodeterminazione .
Testimonianze vissute ne' abbiamo dai vari , veri , sinceri anche se talvolta umanamente strumentalizzati politicamente libri usciti , che non posso far a meno di citare : Lasciatemi morire -P.Welby -Rizzoli editore ,Vi chiedo il Diritto di morire di C.Lambert -Il Diritto di morire del Prof Veronesi e tanti altri che chiunque nel propio interesse potra' liberamente leggere .
Sarebbe giunta l'ora che in presenza di questi defibrillatori portatili in postazione fissa oramai sempre piu' diffusi nei vari Comuni e Citta' del Ns territorio Nazionale venga stabilita a priori la volonta' consapevole di volerli veder usare sulla propia pelle !
Il perchè mi sembra a questo punto nell'evidenza consapevole di tutti e delle troppe variabili (Legate al Paziente singolo e unico individuo anche in patologia ,Legate all'evento ,Legate alla prognosi,Legate alle differenze dei sistemi sanitari etc ) che non permettono tuttora di conoscere con precisione (pochi dati scientifici globalizzati ,trial randomizzati etc etc ) l'efficacia della defibrillazione ( PAD con AED etc) e della rianimazione CP e i suoi eventuali multiformi danni che andrebbero spiegati a tutti .
Ad maiora ....per chi dovra' provare questa esperienza sulla propia pelle condizionata dalla Legge dei numeri che non fà qualita' ma mercato " senza possibili danni e senza a mio modesto avviso il diretto ,utile ,indifferibile intervento di un medico possibilmente specialista in rianimazione ! Lo vorreste avere tutti vicino in questi frangenti o no ? Forse è una riflessione che i Politici , i Sindaci , i responsabili di ogni Regione dovrebbero fare nella propia pelle.
Ma sono solo opinioni personali .
domenico de giacomi
iscritto ordine dei medici di udine 4632
ex traumatologo ospedaliero ospedali riuniti di bergamo
specialista in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport


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