Legge 40/2004
Oggi c'è un problema di fondo, la società di oggi vive una tragedia enorme. Qual'è? Non stare più alla realtà quale essa è!
Cos'è una cellula embrionale? Cos'è un feto? Cos'è un neonato? Cos'è un handicappato? Cos'è un anziano che non ragiona più? Cos'è l'embrione? Se innanzitutto non rispondiamo a queste semplici domande, allora è inutile parlare di legge 40 si, legge 40 no!!!!! E' la scienza stessa che riconosce la particolarità di quell'ammasso di cellule! E' autoevidente che li c'è tutto quello che fa un uomo tale. Non è che viene a un certo punto lo spirito santo che trasforma qualcosa in qualcos'altro!! Lì c'è una vita, una persona unica, irripetibile!!!
Il problema è il valore che diamo alla vita, alla persona in quanto tale, sia che essa sia autonoma, sia che non lo sia! E' un dovere salvaguardare una vita, sia essa in potenza, o di fatto!
La scienza non è un dio a cui sottomettere tutto e, soprattutto, tutti! La scienza è la scoperta di ciò che c'è, parte dal desiderio dell'uomo di sapere, ma -di sicuro- non può colmarlo, proprio per il suo oggetto di indagine!! Chi è uno scienziato serio lo riconosce; gli altri hanno tutti interessi più o meno economici o di fama, e più o meno grossi, nel seguire una strada che -molti studi lo dimostrano- non è utile nel guarire malattie quali Parkinson & co. Le alternative esistono, e sono anche meno pericolose; ma chi ha interessi personali verso le staminali embrionali non può buttare nella pattumiera i propri introiti!!!
Non è necessario essere "uomini di chiesa" per riconoscere una fatto che è autoevidente: l'embrione è una vita, è persona, e non è possibile distinguere un prima e un dopo: lo sviluppo di una persona segue un continuum che non può essere tagliuzzato dove fa più comodo a noi, solo perchè l'altro non può dire la sua.
Oggi sembra lecito poter fare tutto: uccidere chi è malato (vedi Olanda, Belgio), come se noi avessimo il diritto di dire chi deve vivere e chi deve morire (io muoio, tu vivi, l'atro muore,....per questo, per quest'altro motivo); usare una persona(anche se non sembra tale) per fare esperimenti, alias uccidere gli embrioni; abortire, come se il bambino che una donna porta in grembo è suo, e può essere lei a stabilire se vivere (cioè se le fa comodo) o se morire (cioè se è scomodo). Ho solo elencato quello che la cultura della morte, del nichilismo e del relativismo porta nelle giornate di tanti di noi!!
Andare a votare al referendum e, soprattutto, dire si è equivalente a legalizzare tanti piccoli campi di sterminio (si proprio come quelli della seconda guerra mondiale...i tedeschi hanno fatto tante scoperte scientifiche sperimentando su chi nei lager è morto!!!)!!! Piccoli, poco evidenti, che non danno fastidio e che quindi con una lavata di mano possiamo mettere tra le tante cose che succedono e che la televisione ci mostra filtrate, come se non ci riguardassero più. Poi salviamo un cane, e la nostra coscienza ritorna pulita. La cultura della morte....meno male che c'è gente che contrappone a questa la cultura della vita.
Un ragazzo che non andrà a votare sang|
PS: Lo strumento referendario (a differenza di quello elettorale) prevede tre vie: il si, il no e l'astensione!! Tutte e tre servono a esprimere la propria idea sull'argomento in esame! Non lo dico io, lo dice la costituzione!
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