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Riccardo	Inserito il 01/10/2004
	Piu' 4 milioni di firme per referendum Fecondazione. Raccolte piu' di un milione di firme per l'abrogazione della legge Il fronte referendario canta vittoria dopo il successo della raccolta delle firme contro la legge 40 sulla fecondazione assistita. Un milione e cinquantamila firme sono state raccolte per il primo quesito referendario, quello che chiede l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita, da 702 mila a 740 mila quelle a sostegno dei quattro quesiti per l'abrogazione parziale. Per il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone "è un risultato straordinario, storico". Questo pomeriggio le firme sono state consegnate in Cassazione, dove ne verrà accerata la validità. Le reazioni politiche "Il successo della raccolta di firme per il referendum sulla fecondazione assistita è un segnale dell'interesse che il tema suscita nella società italiana. Questo è un ulteriore elemento che, unito alle rinnovate disponibilità al miglioramento della normativa per via parlamentare manifestate oggi dall'Udeur e dal segretario Ds Fassino, rafforza il mio convincimento che sia necessaria ed opportuna una iniziativa legislativa di revisione della legge 40". Lo sottolinea il ministro per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo. In effetti il segretario dei Ds, Piero Fassino torna a ribadire che gli spazi per modificare la legge, senza andare alla consultazione generale, ci sono ancora. "Se quell'atteggiamento sordo, miope ed arrogante che ha contraddistinto, da parte della maggioranza, il varo di una legge pessima viene messo da parte noi siamo pronti a discutere, abbiamo le nostre proposte. Altrimenti andremo al referendum". Affermazioni quelle di fassino che subito sono state interpretate da Francesco Giro, responsabile nazionale di Forza Italia per i Rapporti con il Mondo Cattolico, che ha affermato: "La sinistra festeggia i referendum con un brindisi prematuro visto che anche l'onorevole Fassino ammette che il buon esito della raccolta delle firme getta di nuovo la palla nel campo del Parlamento, che ancora può intervenire con un tavolo "bipartisan" per migliorare la legge." Sul fronte opposto le affermazioni di fassino si leggono così: "Per noi dell'Udeur, che abbiamo presentato una nostra proposta di legge migliorativa della normativa vigente, è certamente positiva la disponibilità dichiarata, finalmente, da Fassino a scongiurare lo scontro referendario attraverso un nuovo confronto parlamentare sulla fecondazione medicalmente assistita". Lo ha detto il capogruppo dei Popolari-Udeur al Senato, Mauro Fabris. Frena ogni entusiasmo il responsabile di An per le politiche della famiglia Riccardo Pedrizzi "Centinaia di migliaia di firme sono poche a fronte delle decine di milioni di italiani che non hanno sottoscritto i quesiti, nonostante il mega-spot dei media che si sono prestati alla congiura della mala informazione e della disinformazione. La strada per arrivare alle urne è ancora molto lunga". Definitivo il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti: "Con la consegna in Corte di Cassazione delle firme per il referendum abrogativo della legge sulla fecondazione assistita, si conclude positivamente la prima fase dell'iter referendario". E aggiunge: "Un fatto importante al quale abbiamo contribuito in maniera determinate e sin dall'inizio, convinti della necessità dell'abrogazione totale di una legge dall'impianto reazionario e misogino. "Il numero di firme raccolte rappresenta un successo strepitoso. C'è stata una grande mobilitazione che conferma che il tema è assolutamente sentito dall'opinione pubblica e non è una questione che riguarda solo qualche migliaia di coppie". Lo ha dichiarato la senatrice dei Verdi, Loredana De Petris, componente del Direttivo del comitato promotore del referendum. "Abbiamo visto crescere la mobilitazione con il crescere del dibattito politico e di un po' di informazione. Non vorremo -ha aggiunto la De Petris- che adesso ci fosse una rincorsa per presentare qualche 'leggina' volta a bloccare questo referendum, unica via per dare al Paese una legge civile e in linea con il resto dell'Europa".
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