Le costituzioni dislipidemica e diabetica riconosciute "clinicamente".
Brevemente e, soprattutto chiaramente, il mio concetto č questo: ogni ricerca sofisticata, come questa di colleghi islandesi,indirizzata ad individuare i fattori genetici di rischio del diabete deve essere salutata ed accolta positivamente! Tuttavia, poter riconoscere oggi in geni mutati il primum movens del diabete tipo 2 non ci dice affatto quali sono i soggetti da arruolare per questo tipo lodevolissimo di inadagini, che tra l'altro sono costose (Pensi il lettore ai paesi sottosviluppati...). Se chiedete a un portale come Google "dyslipidaemic and diabetic constitutions" potrete leggere (per es., sul primo sito di medicina indiano http://www.indmedica.com) due lavori "clinici" in cui č descritto il metodo per riconoscere - a partire dalla nascita del soggetto - le due costituzioni col solo uso del fonendoscopio. Non solo: questa valutazione bedside č "quantitativa" e consente il monitoraggio terapeutico della LENTA, eventuale, evoluzione verso il diabete (chiedere a Pubmed o al NEJM), senza spesa per il SSN! A me sembra che la "clinica" (leggi: NON costosa e su VASTA scala) selezione degli individui da arruolare nelle Prevenzione Primaria del diabete tipo 2 (dieta intesa etimoloicamente, ISTANGIOPROTETTORI, evitare il fumo di sigaretta, etc., etc. dovrebbe essere presa in considerazione dalle competenti autoritāe, magari anche dall'ANSA. Oppure NO ? E non ditemi che sono polemico...
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