Una personale considerazione sulla prevenzione dell'ictus suggerita da lancet..
Innanzitutto, pur non essendo autorizzato dagli amministratori di Lancet... a riferirlo, senza scendere nei particolari desidero far sapere a chi legge, che posseggo prova dell'onestà intellettuale degli Editori di "The Lancet"; pertanto, gli articoli pubblicati su questa rivista, a mio parere, sono degni della massima attenzione. Detto questo, ogni scienziato "onesto" ha la libertà ed il diritto di esprimere i "suoi" punti di vista, le "sue" teorie. Non tutti noi possiamo essere colpiti e nemmeno lo siamo - Deo gratia - da ICTUS CEREBRI; il che è evidente! Il motivo è semplice: accanto a fattori di rischio ambientali (sufficientemente noti, ed evitabili o eliminabili) esistono fattori "genetici", dipendenti da una citopatia mitocondriale funzionale, che quindi è ereditata dalla madre! (l'anamnesi paterna...ha minore rilievo!). Fortunatamente, questa conditio sine qua non delle più comuni e gravi malattie umane, una volta riconosciuta "quantitativamente", può essere ... in genere ... con successo tenuta sotto controllo, sia con la dieta "etimologicamente" intesa (leggere e meditare il lavoro su Lancet e conoscere l'ottimo Decalogo degli Oncologi Europei!), sia con biofarmaci che attivano la respirazione cellulare mitocondriale e che io da oltre treant'anni definisco ISTANGIOPROTETTORI, cioè da quando ho descritto anche la valutazione CLINICA della microcircolazione cerebrale (V. il sito http://www.semeioticabiofisica.it). Concludo: la prevenzione dell'ictus, riferita nell'articolo, sarebbe sicuramente risultata PIU' significativa se condotta sui soli soggetti a "rischio reale"! Da notare, che la prevenzione suggerita dalla celbre rivista è preziosa non solo per l'ictus MA ANCHE per tutte le altre patologie dipendenti dalla citopatia mitocondriale, sopra accennata, tra cui diabete mellito e cancro, ovviamente negli individui colpiti dalla specifica predisposizione o costituzione.
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