Bloccare la neovascolarizzazione non solo nel cancro
Da un paio d'anni sono entrata nel mondo di una rara malattia, l'angiodisplasia. E' più diffuso parlarne come malformazioni vascolari congenite. In questa patologia, (chiedo scusa per le inesattezze di linguaggio scientifico e le semplificazioni da profana, ma non sono un medico), restano nel corpo, dopo la nascita, cellule embrionali del sistema vascolare, che conservano l'imput di accrescersi. Possono restare dormienti per anni, come nel raro caso di mio figlio che ha trentadue anni, e poi svegliarsi e cominciare a moltiplicarsi. Possono trovarsi in qualsiasi distretto e organo del corpo. Possono invadere muscoli, cuore, ossa,cervello... Possono simulare un tumore. Non mi dilungo: possono provocare la morte, o solo tanto dolore, trombosi, necrosi,amputazioni, deformazioni... Seguo con molto interesse gli studi di farmaci che bloccano la neovascolarizzazione nel cancro, per 'affamarlo'. L'angiodisplasia oggi raramente viene trattata, con farmaci come il talidomide. Normalmente si interviene chirurgicamente, per bloccarla, almeno temporaneamente. Molti non conoscono l'esistenza di questa patologia. Neanche grandi ricercatori che si occupano di cancro e pochi sanno che proprio le rare ricerche fatte sull'angiodisplasia, hanno portato alle nuove cure antiangiogeniche per il tumore! (Mi è stato confessato durante convegni a cui vado assiduamente). Sognamo la 'pasticca': una cura anche per noi. Spero che ci siano ricercatori che si incuriosiscano e si sentano stimolati a riflettere anche su noi! Abbiamo un'Associazione accreditata presso il CNMR, l'ILA-Associazione Italiana Angiodisplasie. Il cui presidente, è uno studioso, Mattassi, che opera a Garbagnate Milanese, dove dirige il Reparto di Chirurgia Vascolare. Vera
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