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MarcoRomano

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Inserito il 27/01/2008 19:21:52 Mostra Profilo  Invia a MarcoRomano un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Leucemia linfatica cronica

Ciao, ti rispondo con piacere, dandoti informazioni che spero ti possano essere utili, anche se puoi trovare tutte le risposte che cerchi facendo una ricerca o su internet su testi specializzati.
Riguardo i due farmaci che ti ho indicato, ti posso dire che
il leukeran è un chemioterapico molto leggero, che ha lo scopo di contenere il numero di linfociti, con pochissimi effetti collaterali. Ed è stato per tanti anni la terapia di scelta per la LLC. Può essere assunto in varie formulazioni, anche in modo continuativo (una piccola dose ogni giorno). Il problema è che l'organismo, dopo del tempo, non risponde più in maniera efficace, per cui si rende necessario aumentare la dose o passare a chemioterapici più pesanti (di seconda linea).
La fludarabina, da pochi anni disponibile anche per via orale, è un chemioterapico più forte. In genere un ciclo dura sei mesi, con l’assunzione per una settimana al mese. Nei casi più favorevoli può portare ad una remissione della malattia, nel senso che, dopo un ciclo, la malattia non risulta individuabile e quindi l'emocromo risulta "normale". Il problema è che, dopo un certo periodo (anche 3-4 anni), questi maledetti globuli bianchi in genere ricominciano ad aumentare di nuovo, con la complicazione che, l'organismo, essendo già trattato, risponde in maniera meno efficace ad un successivo ciclo chemioterapico.
Un altro problema della fludarabina è la forte immunosoppressione, nel senso che l'organismo, sia durante che dopo la somministrazione della stessa è fortemente esposto al rischio di infezioni (pomonite, ecc.).
In genere, attualmente, la scelta tra i due tipi di trattamento è fatta in base all’età del paziente, alle condizioni generali, ed al grado di aggressività della malattia (valutabile anche con i fattori prognostici che ti accennavo).
Nel senso: età avanzata (>70 anni), e/o condizioni di salute precarie, e/o malattia non molto aggressiva (es. tempo di raddoppio > 2 anni e/o fattori prognostici favorevoli) >>> LEUKERAN
Negli altri casi, ultimamente si tende ad utilizzare la FLUDARABINA, (prima solo in seconda linea ed ora anche in prima linea di trattamento), anche se bisogna stare molto attenti ai rischi di infezione.
Un altro farmaco da tenere in considerazione è l’ALEMTUZUMAB, un anticorpo monoclonale, già usato in seconda linea e che sta per essere introdotto anche in prima linea di trattamento.
Non comporta gli effetti collaterali tipici dei chemioterapici, ma causa anch’esso una forte immunosoppressione, per cui il campo di applicazione sembra essere sempre quello della fludarabina.
Spero di averti dato utili informazioni, ciao.


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