Aperta la prima banca al mondo di cellule staminali embrionali
Con una decisione destinata a riaccendere le polemiche, la Commissione Ue ha deciso di finanziare con fondi comunitari un progetto di ricerca che prevede luso di cellule staminali umane, derivate da
Con una decisione destinata a riaccendere le polemiche, la Commissione Ue ha deciso di finanziare con fondi comunitari un progetto di ricerca che prevede l'uso di cellule staminali umane, derivate da embrioni umani congelati in sovrannumero, creati a scopo riproduttivo ma non utilizzati nei processi di fecondazione artificiale. Bruxelles ha assegnato un contributo di nove milioni di euro ad un progetto di ricerca presentato da tredici partner scientifici europei -tra i quali anche la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro e l'Istituto di oncologia molecolare di Milano- che include, tra i vari metodi di lavoro, anche il ricorso alla tecnologia delle cellule staminali embrionali. I fondi saranno assegnati ad un progetto a cui partecipano scienziati di sette Paesi europei diversi, che ha l'obiettivo di studiare e conoscere meglio il sistema linfatico umano, alla ricerca di terapie che permettano di inibire o di sviluppare ulteriormente la crescita dei vasi linfatici nel quadro della lotta contro i tumori e le malattie infiammatorie. La prima banca al mondo di cellule staminali embrionali ha aperto in Gran Bretagna. Costituita con un finanziamento pubblico da 60 milioni di euro, la banca sorge presso l'Istituto nazionale per gli standard ed il controllo biologico (Nibsc) e accettera' sia le cellule staminali embrionali, sia quelle prelevate da adulti e da feti. La banca ha l'obiettivo di immagazzinare e fornire cellule staminali per la ricerca e anche per la cura di alcune malattie come il diabete, i tumori, il morbo di Parkinson e l'Alzheimer. Nei suoi magazzini dovrebbero essere decine di migliaia di cellule. Le prime due linee di cellule staminali della banca sono state sviluppate dai ricercatori del King's College London e il Center for Life di Newcastle, nell'Inghilterra del Nord, e saranno depositate alla banca di Hertfordshire, nel sud dell'Inghilterra e promettono di aiutare gli scienziati ad esplorare i trattamenti per le malattie considerate ancora incurabili. Gli esperti del King's College Susan Pickering e Stephen Minger hanno coltivato queste linee di staminali embrionali in seguito a dei trattamenti di diagnosi genetica preimpianto (Pgd).
Per Minger queste cellule "saranno una fonte cruciale per le prossime ricerche sul diabete di tipo I, il Parkinson o l'Alzheimer". "La Banca accetta solamente linee cellulari di elevata qualita' di cui beneficeranno altri scienziati, e siamo lieti che le nostre cellule siano state tra le prime accettate". Il gruppo di Minger era stato tra i primi ad essere autorizzato dall'Autorita' per la fecondazione e l'embriologia (Hfea) nel marzo 2002 a creare staminali derivate da embrioni, dopo poco dall'approvazione della Camera dei Lord a questo tipo di ricerche.
"Questa ricerca potenzialmente rivoluzionaria potrebbe dare beneficio a migliaia di pazienti che vivono con malattie devastanti", ha detto il ministro della Salute Norman Warner in una nota. "Favoriremo la ricerca con le cellule staminali perche' crediamo che abbia un enorme potenziale. Speriamo di ottenere grandi progressi nella comprensione e nel trattamento delle malattie". La banca e' stata fondata dal Medical Research Council (MRC) e dal Biotechnology e Biological Sciences Research Council. "La ricerca sulle cellule staminali offre promesse reali per la cura delle malattie", ha detto il professor Colin Blakemore, capo del MRC, in una nota. "La banca permettera' ai ricercatori di esplorare l'enorme potenziale di questa scienza per i benefici futuri dei pazienti". "Questo e' un passo assolutamente essenziale lungo il cammino verso la terapia delle cellule staminali, considerata da tutti nel settore uno sviluppo potenzialmente molto importante nel mondo della medicina", ha spiegato Blakemore.
I critici hanno condannato la banca come un sito di immagazzinamento di bambini morti. "La cosiddetta clonazione terapeutica e' qualcosa di poco etico, di non necessario e molto pericoloso", ha detto alla radio Bbc Patrick Cosworth, del gruppo antiabortista Life. "Penso che (la banca) sia stata costituita troppo in modo indecorosamente frettoloso a causa delle preoccupazioni relative alle restrizioni" del Parlamento europeo, ha dichiarato Josephine Quintavalle, portavoce del gruppo Profile Alliance. Il presidente del Dipartimento per la responsabilita' e la cittadinanza cristiana della Conferenza Episcopale d'Inghilterra e Galles, monsignor Peter Smith, ha denunciato la finalita' di creare vite umane e distruggerle al fine di estrarne le cellule. Secondo l'arcivescovo di Cardif, "non vi e' nulla di male nell'istituire una banca di cellule staminali provenienti da adulti o da cordoni ombelicali". Di fatto, "le cellule staminali tratte da queste fonti stanno ricevendo sempre maggiore riconoscimento come base per la ricerca e perfino per il trattamento di malattie come l'Alzheimer e il Parkinson". "Cio' che e' moralmente sbagliato e' creare nuove vite umane solo per distruggerle nell'estrarne le cellule staminali embrionali". Monsignor Cardif ha ribadito cosi' che "bisognerebbe sostenere la ricerca sulle cellule staminali e le banche di cellule, ma solo se si tratta di cellule staminali ottenute senza procurare la morte di embrioni umani".
Fonte: (01/06/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
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