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Il 61,6% degli italiani favorevole alla clonazione terapeutica


Molto aperti su questioni come clonazione terapeutica (61% si dice a favore della clonazione di organi e tessuti), eutanasia (favorevoli il 61,6%), fecondazione assistita (il 54% e favorevole allete

Molto aperti su questioni come clonazione terapeutica (61% si dice a favore della clonazione di organi e tessuti), eutanasia (favorevoli il 61,6%), fecondazione assistita (il 54% e' favorevole all'eterologa), aborto (e' per la legge che l'ammette il 59%), come per la legge che regolamenta il divorzio (a favore il 77,1%) e voto agli immigrati (favorevole il 56%). Piu' conservatori invece riguardo a droghe leggere (53,3% contrario alla legalizzazione, favorevole il 34%, in prevalenza uomini), matrimonio tra gay (d'accordo il 36,1%, contrario il 42,7%), prostituzione (il 60,5% vorrebbe di nuovo le case chiuse), conservatori anche sull'insegnamento della religione (e' per il mantenimento il 61,6%). Contrari a alla pena di morte (74%) e alla liberalizzazione della vendita delle armi (88,4%).
Cosi' ritrae gli italiani del terzo millennio il primo Rapporto Eures (http://www.eures.it/) su orientamenti e valori della pubblica opinione. Il Rapporto, realizzato su un campione di duemila cittadini di eta' superiore ai 14 anni su tutto il territorio nazionale, e' stata effettuata nel periodo che va dal 10 dicembre 2003 al 10 febbraio 2004.

CLONAZIONE TERAPEUTICA, IL 61% FAVOREVOLE - Il 61% degli italiani contro il 25,2% e' favorevole alla clonazione di organi e tessuti umani a fini terapeutici. Secondo il rapporto, la maggioranza dei si' proviene dagli uomini, il 67,5 % contro il 55% delle donne che e' invece contraria. Anche l'eta' crea le sue notevoli divergenze di opinione. I piu' convinti alla clonazione sono, infatti, quelli tra i 35-54 anni con un 63,4 %, seguiti dalla fascia degli under 35, 62,1% e da quella degli ultra 50enni con il 56,7%. Differenze rilevanti anche secondo il livello di scolarizzazione: ad un basso titolo di studio corrisponde una minor adesione, il 33,6% di coloro che hanno la licenza media, contro laureati e diplomati che registrano, invece, rispettivamente il 66,2% e il 60,6%. Tra gli elettori italiani, i piu' favorevoli sono quelli del centrosinistra con il 65% seguiti dal centrodestra, 63% e da quelli dle centro con il 58,6%.

FECONDAZIONE ETEROLOGA, IL 54% DICE SI' - La maggioranza degli italiani e' favorevole ai 'bimbi in provetta'. A dire si' alla fecondazione eterologa per le coppie sterili e', infatti, il 54% degli abitanti del Bel Paese, contro un 29% che, invece, si dichiara nettamente contrario.
I no piu' forti alle 'provette' si registrano sicuramente tra gli over 54 anni, con il 37,5%, seguito dal 27,4% dei 35-54enni e dal 24,6% dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Notevoli divergenze di opinione si registrano poi in base all'orientamento politico. A mostrarsi piu' aperti nei confronti della fecondazione con donatore esterno alla coppia sono sicuramente gli elettori del centrosinistra, con il 62,4%, rispetto al 47% del centrodestra ed al 41% del centro. Per quanto riguarda poi la collocazione geografica, un po' meno convinti dell'opportunita' di ricorrere alla fecondazione eterologa sono gli abitanti del sud con un 48,5% di pro, maggiori, comunque, rispetto al 33,2% dei contro, ma sempre piu' bassi del 58,6% del centro e del 56,5% del nord.

ABORTO, IL 59% NON RINUNCIA - Dice no invece il 28,7%. Le donne, con 8 punti percentuali di scarto rispetto alla componente maschile, difendono con maggiore convinzione il 'loro' diritto di decidere. Piu' propensi a consentirlo gli intervistati tra 35 e 54 anni, gli elettori del centrosinistra, i residenti al Nord e al Centro.

DIVORZIO AMPIAMENTE CONDIVISO - Il 77,1% degli intervistati continua ad approvare la legge sul divorzio, a fronte di un ben piu' esiguo 10,2% che ha una posizione contraria. Piu' favorevoli le donne, le persone piu' scolarizzate e gli elettori del centrosinistra, la percentuale piu' alta di contrari e' tra gli over 54 e gli elettori di centro.

MATRIMONIO GAY, D'ACCORDO SOLO IL 36,1% - Il 42,7% degli intervistati si dichiara contrario al matrimonio tra persone omosessuali, il 17,7% e' indeciso. Gli uomini e le persone oltre i 54 anni risultano piu' in difficolta' rispetto a questa tematica. Contrari al matrimonio tra gay 6 cittadini su 10 con un orientamento politico di centro e di centrodestra, contro il 27,8% degli intervistati di centrosinistra. Al Nord, la percentuale di favorevoli e' superiore ai contrari; al Centro e al Sud Italia i valori si invertono.

EUTANASIA, FAVOREVOLI 6 SU 10 - Il 61,6% degli intervistati si dichiara favorevole alla 'buona morte' nei casi di grave malattia; il 21,3% e' contrario, l'11,5% indeciso. Le posizioni risultano pressoche' identiche tra i due sessi. La propensione a consentire l'eutanasia raggiunge il valore piu' elevato nella fascia 35-54 anni. I piu' favorevoli sono gli elettori di centrosinistra (67,2%), i piu' contrari quelli di centro (47,8%). Osservando i dati in base all'area geografica, e' da rilevare che in tutte le aree del Paese la maggior parte degli intervistati si schiera a favore dell'eutanasia, con il 70,3% al Centro, il 63,7% al Nord e il 53,3% del Sud.

Un commento e' arrivato dall'europarlamentare radicale e segretario dell'Associazione Luca Coscioni, on. Marco Cappato:
"Gli italiani ancora una volta dimostrano di essere piu' liberi, piu' liberali -in una parola: piu' radicali- dei vertici partitocratici del nostro Paese. Il sondaggio dell'Eures diffuso in queste ultime ore conferma infatti che la maggioranza del Paese (6 cittadini su 10) e' sulla posizioni dei radicali e di Luca Coscioni: si' all'eutanasia e si' alla clonazione di organi e tessuti umani a fini terapeutici. Non solo: il sondaggio indica come anche sui temi della fecondazione assistita (in particolare per quella eterologa) gli italiani non abbiano dubbi: solo 29 su 100 sono i contrari, mentre la maggioranza (53 su 100) sono d'accordo nel consentire a ciascuna coppia la liberta' di scelta.
Questa e' una fotografia di un'Italia non rappresentata, ne' in Parlamento, ne' sui grandi mezzi d'informazione. E' la dimostrazione che l'eliminazione dei radicali e della campagna referendaria per l'abolizione della legge sulla fecondazione assistita non danneggia tanto i radicali quanto i cittadini italiani, che si vedono privati da riforme di civilta', tolleranza e laicita'.
Sull'eutanasia in particolare, soltanto grazie all'omerta' politica e alla censura mediatica si puo' continuare ad imporre una situazione di eutanasia clandestina e di massa - proprio come con l'aborto ai tempi del proibizionismo - che costituisce un vero e proprio flagello sociale.
Faremo, con Luca Coscioni, tutto cio' che e' possibile per evitare che in occasione delle elezioni europee di giugno i sedicenti leader del duopolio politico italiano possano ancora una volta scansare l'argomento, nascondendosi dietro il richiamo alla cosiddetta "liberta' di coscienza" per continuare a lucrare sulle loro rendite di posizione clericale".


Fonte: Aduc (01/06/2004)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
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