La ricerca insegue il «modello Milano»
Più di trecento aziende e 1665 imprese per studi, servizi sanitari e assistenza. «Città ideale per l
MILANO - Milano si mobilita contro il cancro. Con assemblee e manifestazioni, incontri, dibattiti, aste. Oggi, giornata nazionale per la ricerca contro i tumori, sono coinvolti tre centri internazionali per la ricerca scientifica, 377 aziende che si occupano di ricerca e sviluppo, 1.665 imprese che offrono servizi sanitari privati e di assistenza sociale, centinaia di scienziati e migliaia di milanesi. Milano capitale della ricerca «da cui far partire un progetto pilota che faccia aprire gli occhi al Governo», invoca Giuseppe Remuzzi, direttore del Dipartimento di medicina specialistica e dei trapianti degli Ospedali Riuniti di Bergamo. «Milano è la città ideale per lanciare un grande progetto sulla ricerca, esportabile in tutto il Paese. Perché in Italia non si è ancora capito che il problema dei finanziamenti non è stato affrontato nell’ordine di grandezza giusto».
Ricercatori, scienziati, oncologi si incontreranno oggi alle 10.30 al convegno organizzato dall’Airc alla Triennale (interverranno Pier Paolo Di Fiore dell’Ifom, Sylvie Ménard dell’Istituto dei tumori e Giovanni Paganelli dello Ieo).
Per parlare di fondi e fuga di cervelli, nuove terapie e comunicazione cellulare - tema della giornata di quest’anno - giovani talenti e risultati della medicina traslazionale. Grazie alla quale, spiega Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, «sul cancro alla mammella è stato possibile migliorare sia la diagnosi precoce che la terapia».
Risultati confermati anche dal presidente della Regione Roberto Formigoni: «Le eccellenze nella lotta contro i tumori in Lombardia sono una certezza sempre presente nelle scelte della politica sanitaria della Regione. Siamo riconoscenti a tutti coloro che dedicano i loro sforzi alla lotta contro il cancro».
Donare e sostenere, dunque. Si potrà fare il 28 29 e 30 novembre all’East-End studios di via Mecenate dove verranno esposti 600 oggetti offerti dalla Fondazione per il design italiano (Adi) e che saranno venduti a prezzi vantaggiosi per sostenere l’Airc.
Ma anche divulgare. Come ieri al San Raffaele, dove oltre 600 studenti hanno visitato i laboratori del Dipartimento di biotecnologie (Dibit) in occasione dei primi dieci anni di attività del più grande parco scientifico biotecnologico italiano (vi lavorano ogni giorno 250 ricercatori e circa 100 borsisti). «Serve il vostro contributo perché la storia è tutta da costruire», ha detto ai ragazzi Claudio Bordignon, sovrintendente scientifico del San Raffaele.
«Abbiamo ottenuto risultati molto buoni», commenta Natale Cascinelli, direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori. «Anche i finanziamenti sono buoni, ma non eccelsi. Stiamo indagando nell’ambito delle funzioni del nostro patrimonio genetico. Da queste ricerche ci aspettiamo tre risultati: capire chi sono i soggetti più esposti al rischio tumore, prevedere chi sono i soggetti che risponderanno ai farmaci tradizionali, e individuare nuovi bersagli contro i quali lanciare nuovi farmaci».
Fonte: (15/10/2003)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Vota:
Condividi:
|
|
- Ultime.
- Rilievo.
- Più lette.
|