Nuove speranze contro gliomi, killer dei giovani
Nuove speranze contro i gliomi, tumori cerebrali che colpiscono soprattutto nella fascia deta 18-35 anni, tanto da rappresentare dei veri e propri killer dei giovani: per la prima volta, uno studi
Nuove speranze contro i gliomi, tumori cerebrali che colpiscono soprattutto nella fascia d'eta' 18-35 anni, tanto da rappresentare dei veri e propri 'killer dei giovani': per la prima volta, uno studio internazionale dimostra che un farmaco orale, in associazione con chemio e radioterapia, puo' triplicare la sopravvivenza dei pazienti colpiti da questo tipo di cancro. Si aprono dunque nuove speranze per la cura dei tumori cerebrali, neoplasie che colpiscono ogni anno in Italia 4000 persone (in gran parte giovani tra i 18 e i 35 anni) e che sono state considerate per molto tempo incurabili e tra le piu' difficili da diagnosticare. Oggi, pero', gli ultimissimi studi sui gliomi, il tipo piu' aggressivo e numeroso di tumore cerebrale (il 60% del totale), mostrano che l'associazione di radioterapia e chemioterapia con un farmaco di somministrazione orale puo' triplicare il periodo di sopravvivenza dei malati. Per la prima volta, infatti, uno studio internazionale di fase 3 condotto dall'Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro (EORTC) e dal National Cancer Institute del Canada ha dimostrato che aggiungere la temozolomide alla radioterapia aumenta la sopravvivenza dei pazienti affetti da un tumore cerebrale a rapida crescita quale il glioblastoma.
La malattia puo' dunque essere curata e un terzo dei pazienti e' vivo a 3 anni dalla diagnosi con il nuovo trattamento. Il protocollo di questa terapia - uno studio mondiale che ha coinvolto 80 istituzioni di 14 nazioni in Europa, Canada e Australia sul glioblastoma - e' stato presentato e convalidato al congresso dell'American Society of Clinical Oncology conclusosi recentemente a New Orleans. Unica firmataria italiana della sperimentazione, che ha visto coinvolto l'Istituto Oncologico Veneto, e' la neuroncologa dell'Azienda Ospedaliera-Universita' di Padova e vicepresidente del Gruppo Tumori Cerebrali dell'EORTC Alba Brandes. ''Il segreto di questo primo importante successo ha spiegato Brandes risiede tutto nel saper affrontare in modo multidisciplinare questa malattia. Grazie a questa sinergia tra neurochirurghi, radioterapisti, neuroradiologi, neuropatologi, oncologi medici e chirurghi plastici, e' possibile trovare gli stessi standard terapeutici e le medesime possibilita' di entrare nelle sperimentazioni piu' innovative disponibili nei migliori centri tumori del mondo''. Oggi, infatti, un paziente affetto da tumore cerebrale puo' essere curato in Italia, in Veneto, come lo sarebbe a New York o a Houston. I protocolli di ricerca, ha infatti confermato Brandes, ''sono gli stessi, li condividiamo con i piu' grandi istituti tumori mondiali con cui l'eccellenza veneta puo' competere per quantita' e rilevanza di pubblicazioni scientifiche sulle riviste piu' prestigiose''. Ma questo, piu' che un traguardo raggiunto, e' un punto di partenza. La ricerca, ha concluso Brandes, ''deve continuare per poter dare ai pazienti risultati sempre migliori. Ogni tipo di tumore in ciascun paziente ha un preciso profilo genetico e la tipizzazione genetica ci permette di 'disegnare' le terapie proprio adattandole ai pazienti che si configurano come piu' responsivi alla chemioterapia e di limitare al massimo la tossicita'''
Fonte: (30/06/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
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