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I bambini sottoposti a chemioterapia che sopravvivono alla leucemia linfocitica acuta (ALL) sperimentano un forte incremento della frequenza di mutazioni somatiche nel loro DNA. Lo affermano alcuni ri

I bambini sottoposti a chemioterapia che sopravvivono alla leucemia linfocitica acuta (ALL) sperimentano un forte incremento della frequenza di mutazioni somatiche nel loro DNA. Lo affermano alcuni ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università del Vermont, in uno studio pubblicato sul numero del primo luglio della rivista "Cancer Research".
Secondo il pediatra Barry A. Finette, le alterazioni nella sequenza genetica dei bambini rimangono nascoste all'interno dei cromosomi e potrebbero costituire un rischio elevato di sviluppo di ulteriori patologie nel prosieguo della loro vita.
"I trattamenti utilizzati per combattere l'ALL - ha spiegato Finette - sono in grado di mantenere in vita un'alta percentuale di pazienti. I pediatri tengono sotto continua osservazione questi bambini anche per cinque, dieci o quindici anni dopo che la malattia è stata sconfitta e hanno scoperto che presentano un rischio 5-20 volte maggiore di sviluppare neoplasmi secondari maligni o altre complicazioni. Le malattie susseguenti potrebbero essere associate all'aumento di cambiamenti genetici risultati dalla chemioterapia".
Finette e colleghi hanno preso in esame la frequenza di alterazioni in un gene marcatore nelle cellule del sangue di alcuni pazienti di ALL, dal momento in cui la malattia è stata diagnosticata fino alla fine della terapia. I risultati mostrano che, al momento della diagnosi, il sangue del pazienti conteneva in media 1,4 cellule con mutazioni nel gene HPRT ogni milione di cellule T. Dopo la cessazione della terapia, in media 271 cellule ogni milione contenevano mutazioni di HPRT: un incremento pari a 200 volte.

Fonte: Le Scienze (06/07/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: chemio%
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