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L'impronta genetica compie 20 anni


Limpronta genetica compie 20 anni: il 10 settembre del 1984 Sir Alec Jeffreys scopri per caso una tecnica rivoluzionaria, da allora usata dalle forze di polizia di tutto il mondo. Oggi, per celebrar

L'impronta genetica compie 20 anni: il 10 settembre del 1984 Sir Alec Jeffreys scopri' per caso una tecnica rivoluzionaria, da allora usata dalle forze di polizia di tutto il mondo. Oggi, per celebrare questo importante anniversario, Jeffreys ha parlato di uno dei maggiori trionfi della scienza britannica, ma ha anche messo in guardia contro i rischi legati alla ricerca di profili di DNA sempre piu' ampi.
Lo scienziato e' intervenuto all'Universita' di Leicester, la stessa dove realizzo' la sua scoperta, ed ha ripercorso le tappe principali sia dello sviluppo di questa tecnica, sia della sua applicazione in decine di campi, primo fra tutti quello della criminologia.
L'impronta genetica, cioe' la variazione del DNA che rende unico ciascun individuo, e' stata utilizzata con enormi successi dalle forze dell'ordine per far luce su miglaia di casi che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti.
Non solo: al giorno d'oggi la tecnica di Jeffreys viene usata per individuare la paternita' di un bebe', nella ricerca applicata alla clonazione a fini terapeutici, ma anche dalle autorita' per risolvere le dispute in tema di immigrazione.
Infatti, e' stata proprio quest'ultima applicazione che ha dato allo scienziato le soddisfazioni principali. ''Queste sono famiglie che non hanno fatto nulla di male - ha spiegato oggi - riferendosi agli immigrati che chiedono l'ingresso dei propri cari nel Paese -. Il fatto che siamo riusciti a ricongiungere migliaia di loro mi fa sentire molto fiero di me stesso''.
La scoperta ha inoltre portato alla creazione di un database nazionale del Dna nel Regno Unito, che contiene il profilo genetico di oltre 2,5 milioni di criminali. Ma in questo campo Jeffreys ha suonato un campanello d'allarme, sottolineando che le modifiche apportate negli anni all'impronta genetica per creare profili di DNA sempre piu' ampi hanno aumentato il rischio di errore nel rintracciare i sospetti criminali attraverso il database.
Solo dieci marcatori di DNA, ha infatti ricordato lo scienziato, sono stati usati nel database per differenziare i vari individui e questo potrebbe portare anche a gravi errori di valutazione. ''Con un database di 2,5 milioni di persone si generano doppioni - ha affermato -. L'attuale database utilizza dieci marcatori diversi, ma questo puo' portare al rischio di un abbinamento sbagliato. Penso che dovrebbero esserci 15 marcatori, altrimenti ci sara' sempre la possibilita' di errore nell'abbinare un campione trovato sul luogo del reato ad un profilo genetico contenuto nel database''.

Fonte: Ansa (10/09/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
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