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Italiani scoprono nuova classe anti-infiammatori


E stata scoperta in Italia ed e gia in fase di sperimentazione sulluomo una nuova molecola capace di bloccare i processi che scatenano le malattie infiammatorie, come quelle che compaiono in segui

E' stata scoperta in Italia ed e' gia' in fase di sperimentazione sull'uomo una nuova molecola capace di bloccare i processi che scatenano le malattie infiammatorie, come quelle che compaiono in seguito a un trapianto o quelle che colpiscono l'intestino, come la colite ulcerosa, o quelle che aggrediscono la pelle, come la psoriasi, o ancora l'artrite reumatoide.
La nuova classe di farmaci, descritta sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, PNAS, e' il frutto di uno studio tutto italiano, condotto dal gruppo di ricercatori dell'azienda Dompe' guidato da Francesco Colotta e composto da Riccardo Bertini e Marcello Allegretti, in collaborazione con Alberto Mantovani e Pietro Ghezzi, dell'istituto ''Mario Negri'' di Milano. Allo studio hanno partecipato anche le universita' di Milano, Torino e Roma, e il Consorzio Mario Negri Sud.
La molecola, chiamata repertassina, ha superato la fase 1 della sperimentazione clinica, condotta con quattro studi in Gran Bretagna e Australia e con il supporto dei ministeri della Salute e dell'Istruzione, universita' e ricerca.
La fase 2, ha detto Colotta, sta partendo e sara' condotta fra Stati Uniti e Canada, su pazienti che hanno avuto un trapianto di polmone. Entro il 2005 e' in programma un altro studio di fase 2 in Europa, e molto probabilmente anche in Italia, su pazienti che hanno avuto un trapianto di rene. I trapianti, ha osservato il ricercatore, costituiscono il banco di prova per eccellenza per studiare l'efficacia della nuova molecola. Nel frattempo la molecola e' stata riconosciuta come farmaco orfano sia dall'ente statunitense per il controllo sui farmaci (FDA), sia e dall'Agenzia europea per la valutazione dei farmaci (EMEA).
Il meccanismo con cui funziona il nuovo anti-infiammatorio e' completamente nuovo: agisce immobilizzando il recettore di una sostanza cruciale nella comparsa delle infiammazioni, chiamata Interleuchina-8. Sostanze come questa appartengono alla grande famiglia delle chemochine, vere e proprie sentinelle del sistema immunitario che pattugliano l'organismo scatenando i globuli bianchi contro nemici e aggressori. Se pero' le chemochine lavorano in modo eccessivo, i globuli bianchi finiscono per accumularsi e scatenano le infiammazioni. Il problema, quindi, e' bloccare le chemochine. Sono numerosi i gruppi di ricerca che, in tutto il mondo, stanno cercando il modo per frenare l'azione eccessiva di queste molecole; la soluzione scoperta in Italia si e' dimostrata la piu' efficace e l'unica che riesce a immobilizzare completamente il recettore al quale si lega l'Interleuchina-8.

Fonte: Ansa (15/09/2004)
Pubblicato in Medicina e Salute
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