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A breve la prima banca per la conservazione delle staminali, a seguire le filiali


I sudafricani avranno presto la possibilita’ di accedere ad una forma di “assicurazione” sulla vita, data dalla conservazione delle cellule staminali cordonali.
A breve infatti verra’ istituita l

I sudafricani avranno presto la possibilita’ di accedere ad una forma di “assicurazione” sulla vita, data dalla conservazione delle cellule staminali cordonali.
A breve infatti verra’ istituita la prima banca nazionale, il cui progetto e’ per ora nelle mani della Stellenbosch University. Il costo medio per beneficiare di questo servizio, cioe’ la conservazione, le analisi e l’eventuale trapianto, si pensa che oscillera’ tra i 12.000 e i 29.000 Rand (1.500-3.500 euro circa).
Secondo Daniel Barry, direttore del Stellenbosch University’s Animal Biotechnology Laboratori “ci sono ancora molte convinzioni sbagliate sulle cellule staminali e sull’uso terapeutico che se ne fa.
In realta’ le staminali vengono utilizzate nella medicina standard per piu’ di 40 patologie diverse, incluso il cancro”. Barry da poco dirige anche una compagnia biotech affiliata all’universita, la Lazaron, specializzata proprio nella conservazione del sangue cordonale. L’obbiettivo della compagnia per ora e’ di raccogliere i campioni di sangue di almeno la meta’ del milione di bambini che nasce ogni anno in Sud Africa. Ma occorrera’ creare altre basi di raccolta, altri centri localizzati nel Paese; entro l’anno prossimo infatti si prospettano due sedi a Cape Town e Pretoria.
Tra i progetti di ricerca portati avanti dalla Lazaron invece, al momento sei sono gia’ in atto, sono tutti basati sulle staminali ma per ora sono ancora nella fase di sperimentazione animale. Se i risultati dovessero essere buoni, la facolta’ sarebbe disposta a mettere il proprio personale a disposizione e cominciare le sperimentazioni cliniche. Barry e’ in una posizione in cui puo’ veramente fare molte cose: da un lato come imprenditore e direttore di una compagnia biotech ha un raggio d’azione ampio; dall’altro, come professore universitario ha la possibilita’ di accedere a informazioni e personale tecnico sempre aggiornati.

Fonte: Aduc (17/09/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
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