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Strasburgo, sì ai fondi per le ricerche sulle staminali prelevate da embrioni


La decisione finale ora spetta ai ministri Ue: l’Italia tra i Paesi decisi a bloccare i finanziament

STRASBURGO - L'Europarlamento propone di finanziare con fondi comunitari le ricerche sulle cellule staminali prelevate da embrioni umani, che sono contestate dagli organismi anti-abortisti e proibite per motivi etici in alcuni Stati membri dell'Unione Europea (Ue). Le componenti favorevoli a verificare l'utilità potenziale delle cellule staminali per curare gravi malattie sono prevalse con un voto a maggioranza (298 sì, 214 no e 14 astensioni) su quelle che equiparano la distruzione degli embrioni all'uccisione di una vita umana.
E' stato così superato un difficile stallo politico, che aveva visto nell'aprile scorso la «spaccatura» dell'Assemblea di Strasburgo, divisasi su basi trasversali in un eguale numero di voti favorevoli e contrari alla proibizione di questo tipo di ricerca nell'Ue.
L'Europarlamento ora invia un messaggio politico netto al Consiglio dei ministri dell'Ue, che dovrebbe prendere la decisione finale sull'argomento il mese prossimo.
In questa sede intergovernativa appare comunque molto limitata la possibilità che venga accolto. Vari Paesi di cultura cattolica, come l'Italia, la Spagna, il Portogallo o l'Irlanda sembrano voler bloccare comunque la proposta di finanziare la ricerca sulle cellule staminali attingendo ai 20 miliardi di euro disponibili nell'Unione Europea nel periodo 2003-2006.
Alcuni emendamenti di compromesso, presentati anche dagli eurodeputati di Forza Italia Giuseppe Nisticò e Giuseppe Gargani, intendevano frenare la possibilità di utilizzare le cellule staminali limitandone in vari modi il ricorso (anche con limiti temporali per il prelievo dagli embrioni). Sono stati respinti. «Il fronte del sostegno alla libertà di ricerca scientifica ha battuto il tentativo di imporre al finanziamento della ricerca sulle cellule staminali condizioni da Stato etico europeo», ha esultato l'eurodeputato radicale Marco Cappato. «È stato sconfitto il tentativo della parte più conservatrice del gruppo del Partito popolare europeo e dei parlamentari di Forza Italia di mortificare la ricerca europea» ha dichiarato l'europarlamentare ds Massimo Carraro.
Proprio l'eccessiva «apertura» del testo sembra però rendere ancora più improbabile l'approvazione nel Consiglio dei ministri dell'Ue. Tra gli stessi promotori dell'uso delle cellule staminali a fini terapeutici si è sentito ammettere che l'esito positivo del voto potrebbe rivelarsi una «vittoria di Pirro».

Fonte: Corriere della Sera (20/11/2003)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
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