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Approvata la commecializazzione del mais Bt11


Il commissario per la salute: «e’ innocuo». Sarà obbligatoria l’etichetta sulle confezioni

David Byrne, commissario europeo, ha autorizzato il commercio del mais Bt11: "abbiamo la normativa sugli Ogm più severa del mondo che garantisce la sicurezza e la trasparenza di quello che viene messo in vendita. A questo punto qualche autorizzazione dovevamo pur concederla" - spiega.
In commercio negli Stati Uniti dal 1998, il mais Bt11 si ottiene modificando geneticamente la pianta per renderla resistente ai bruchi che si nutrono di essa, divorandola dall'interno. La pianta che viene modificata è una varietà di mais comune (zea mais) particolarmente ricca di zucchero, ne contiene ben 10% in più, e per questo molto suscettibile agli attacchi delle larve di bruchi.
La pianta è stata modificata in modo da far produrre ad ogni sua parte la proteina estratta da un batterio naturalmente presente nel suolo, chiamato Bacillus thuringiensis.
E' un batterio molto comune, diffuso in tutto il mondo e ampiamente utilizzato da contadini e giardinieri, tanto da poter essere considerato il primo insetticida biologico.
Il mais geneticamente modificato potrà comparire sugli scaffali dei negozi nei Paesi della Ue pronto per finire in insalata, oppure trasformato in olio, farina, sciroppo da utilizzare anche per produrre merendine e bevande.
"Assolutamente innocuo per la salute" rassicura David Byrne dalla sala delle conferenze della Commissione europea, ma i dati di un sondaggio dell'Eurobarometro (che è uno strumento tecnico della Ue) indicano che il 70,9 per cento dei cittadini europei è contro gli Ogm nel piatto.
«Una decisione secondo le regole che Consiglio e Parlamento hanno approvato e che anche gli ambientalisti avevano apprezzato», continua Byrne. Su una cosa, almeno, sono tutti d'accordo. Con il sistema dell'etichettatura, alla fine, sarà il consumatore a decidere. Il problema non è di sicurezza alimentare, assicura il commissario europeo, ma di libertà di scelta. L'obbligo di indicare chiaramente sulle confezioni che in un alimento ci sono degli Ogm è previsto proprio per questo. «Più di così non potevamo fare», ripete David Byrne.
L'etichettatura degli alimenti biotech riguarda attualmente prodotti per alimentazione umana (gelati, oli, merendine e farine) contenenti o derivati da soia, colza e mais non provenienti dall'Italia, dove resta il divieto di coltivazione.


Redazione MolecularLab.it (07/06/2004)
Pubblicato in Ecologia e Ambiente
Tag: mais
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