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Cresce la paura dell'influenza dei polli


Allerta ma non allarme

Cresce in Thailandia la paura dell'influenza dei polli. Le autorita' sanitarie hanno confermato oggi che la giovane di 26 anni, morta di recente senza aver avuto praticamente contatti con pollame infetto, e' stata uccisa dal virus H5N1. I segretario permanente al ministero della Sanita', Charal Trinwuthipong, ha confermato infatti che Pranee, la cui figlia era morta con sintomi di influenza aviaria agli inizi di settembre, era portatrice del virus. ''Ma al momento non possiamo confermare se la donna sia stata contagiata dalla figlia o sia entrata in contatto con il microrganismo in altro modo'', ha detto Charal. Al momento non ci sono casi documentati nel mondo di trasmissione interumana del virus.

Allerta ma non allarme
Per il momento il passaggio del virus dell'influenza dei polli da uomo a uomo e' solo un sospetto. ''Siamo in attesa di un'eventuale conferma ufficiale, per ora siamo in una fase intermedia che richiede molta cautela'', ha detto Donato Greco, responsabile del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie istituito dal ministero della Salute.
''Non ci sono ancora le prove che permettano di stabilire se sia avvenuto il passaggio del virus da uomo a uomo'', ha osservato Greco. ''Adesso - ha aggiunto - e' determinante avere elementi per ricostruire la filogenesi del virus''.
Occorre cioe' avere la mappa genetica del virus isolato nella bambina di 11 anni e nella madre di questa, entrambe morte in Thailandia nei giorni scorsi a causa dell'influenza dei polli.
L'obiettivo e' verificare se il patrimonio genetico del virus ha subito o meno variazioni che rendano possibile il contagio da uomo a uomo.
Dello stesso parere l'esperto di Igiene Pietro Crovari, dell'universita' di Genova. ''La speranza - ha detto - che anche in questo caso avvenga cio' che era accaduto due anni fa in Olanda, quando per la prima volta il virus dell'influenza aviaria provoco' tre casi secondari nell'uomo''. Quella volta, fortunatamente, il virus non aveva subito mutazioni e non ci furono ulteriori casi di infezione da uomo a uomo.
''Adesso - ha aggiunto - aspettiamo le conferme di laboratorio, che dovrebbero arrivare in qualche giorno''. La prima cosa che i ricercatori devono fare, ha osservato Crovari, e' verificare che la morte della donna e della sua bambina, in Thailandia, siano effettivamente dovute al virus dell'influenza aviaria. Si tratta quindi di isolare il virus del tipo H5N1. Dopodiche' si dovra' compiere il passo piu' importante: ottenere la mappa genetica del virus.
Le possibilita' a questo punto sono due: o il patrimonio genetico del virus isolato e' assolutamente identico a quello del virus che colpisce i polli, e in questo caso il risultato sarebbe incoraggiante perche' il virus non e' mutato e non rappresenta quindi una seria minaccia per l'uomo; oppure potrebbe risultare che il virus e' mutato, che e' avvenuta cioe' una ricombinazione che lo ha trasformato, rendendolo molto pericoloso per l'uomo. In questo caso scatterebbe l'allarme pandemia.
In poco tempo, ha osservato Crovari, si verificherebbe un focolaio nel luogo in cui sono avvenuti i primi casi e la nuova epidemia mondiale prenderebbe inevitabilmente il via. ''Una volta partita, l'influenza e' difficile da contenere'', ha osservato Crovari.
La situazione sarebbe infatti ben diversa rispetto a quella che si e' verificata in passato con la Sindrome acuta respiratoria severa (Sars). ''Quest'ultima - ha osservato l'esperto - era contenibile con l'isolamento dei casi e un buon trattamento dei contatti''.
Il virus della Sars veniva infatti trasmesso per messo delle goccioline di saliva e richiedeva un contatto molto ravvicinato. ''Il virus dell'influenza invece - ha aggiunto - ha un'infettivita' 20 volte maggiore e si diffonde in aerosol''. Il contagio puo' avvenire infatti su lunghe distanze. Controllo e isolamento restano sempre cruciali, ma hanno un'efficacia minore. ''Prima o poi - ha concluso l'esperto - il virus dell'influenza finisce per sfuggire''.

Fonte: Ansa (29/09/2004)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: aviar%, infl%poll
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