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Un modello di topo dell’osteoartrite


Scoperta una possibile causa della variazione genetica dei fattori di rischio

ArtriteIl termine “artrite” viene usato per indicare più di un centinaio di condizioni mediche. Ciò che tutte le forme di artrite hanno in comune è il fatto che colpiscono le articolazioni, i punti dove si incontrano due o più ossa. Nelle giunture sane, le estremità delle ossa sono ricoperte da cartilagini, un tessuto resistente e liscio che, come l’olio in un motore, riduce l’attrito fra le parti in movimento. Nella forma di artrite più comune - l’osteoartrite - la rottura di questa cartilagine articolare fa sì che le ossa sfreghino le une contro le altre, provocando dolore e perdita di movimento. Oltre all’età, i fattori di rischio per questa malattia sono anche ereditari.
Se fosse possibile comprendere i meccanismi molecolari che creano e mantengono la cartilagine articolare, si potrebbe scoprire la causa della degenerazione delle giunture dovuta alla vecchiaia e trovare nuove cure per l’artrite.
Gli embriologi conoscono già alcuni dettagli della formazione delle giunture: per esempio sanno che strisce di cellule che si formano fra le ossa durante lo sviluppo si trasformano in seguito in cartilagine permanente. In queste cellule sono espressi diversi membri di una famiglia di proteine chiamate BMP (proteine morfogenetiche ossee).
David Kingsley dell'Università di Stanford e colleghi hanno indagato per scoprire se le BMP fossero coinvolte, oltre che nello sviluppo delle giunture ai primi stadi, anche nel mantenimento della cartilagine articolare. Per far questo, i ricercatori hanno progettato un sistema genetico che inattiva la segnalazione di BMP nelle tarde fasi dello sviluppo embrionale dei topi.
Gli scienziati hanno scoperto che la maggior parte delle giunture di questi topi si formava normalmente. Tuttavia, subito dopo la nascita, gli animali sviluppavano rapidamente gravi forme di artrite. Già dopo pochi giorni, l’espressione delle proteine che normalmente si trovano nella cartilagine risultava ridotta anche se le articolazioni apparivano normali. Nel giro di qualche mese, le giunture dei topi mutanti erano quasi del tutto prive di cartilagine articolare.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “PLoS Biology”, suggerisce dunque che eventuali mutazioni genetiche nei componenti di segnalazione di BMP possano essere alla base delle variazioni genetiche nel rischio di osteoartrite umana, e che un trattamento progettato per imitare o aumentare la segnalazione di BMP possa aiutare a mantenere sane le articolazioni.

R. Rountree et al. BMP Receptor Signaling Is Required for Postnatal Maintenance of Articular Cartilage. PLoS Biol 2 (11): e355 (2004).

Fonte: Le Scienze (19/10/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: Artrite
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