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Dna: in mostra il segreto della vita
L a storia del Dna, con le sue idee folgoranti e la stravaganza dei suoi protagonisti, fa il suo ingresso nelle sale monacali del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia «Leonardo da Vinci».
L a storia del Dna, con le sue idee folgoranti e la stravaganza dei suoi protagonisti, fa il suo ingresso nelle sale monacali del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia «Leonardo da Vinci». Martedì aprirà i battenti la mostra «La doppia elica del Dna 50 anni dopo». Con un obiettivo ambizioso: trasformarsi, in seguito, in una nuova sezione dedicata alla genetica e alle biotecnologie.
I PIONIERI - Tutto si è acceso cinquant’anni fa, appunto, quando due giovani, intraprendenti e spregiudicati scienziati capivano l’architettura fino allora misteriosa del Dna che ognuno di noi porta nelle cellule e nella quale è nascosto il segreto della vita. James Watson e Francis Crick nel laboratorio Cavendish di Cambridge, in Gran Bretagna, costruivano con fili e metalli un modello di doppia elica (oggi esposto al Science Museum di Londra), descrivendo la loro intuizione sulla rivista Nature nell’aprile 1953. Così iniziò la rivoluzione genetica.
UN SOGNO IN MOSTRA - La mostra al Museo della Scienza, nata con il sostegno del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della Fondazione Adriano Buzzati Traverso, documenta le basi scientifiche e le tappe conquistate negli ultimi cinquant’anni sino ad arrivare al sogno della mappa genetica dell’uomo, il «genoma umano», che è stato disegnato dall’americano Craig Venter.
Con essa il nostro organismo rivela la sua natura più intima offrendo le chiavi del suo funzionamento, i suoi punti deboli, la sua possibile evoluzione.
LE TERAPIE GENICHE - E ora, proprio grazie ad essa, si può parlare di efficaci terapie geniche immaginando anche una medicina personalizzata a seconda degli individui; vale a dire un futuro migliore per la nostra vita. Senza ignorare, tuttavia, i problemi etici posti da alcune scoperte e che richiedono concreti pensieri e adeguate risposte.
IL FUTURO - «Da qui partiamo per realizzare la nuova sezione di genetica e biotecnologia che nasce nell’ambito del progetto Est sostenuto dalla Fondazione Cariplo, dall’Università di Milano, dalla Fondazione Marino Golinelli e dalla Fondazione Accenture - spiega Fiorenzo Galli, direttore del Museo -. È un ritorno allo spirito originale perché il museo quando nasceva 50 anni fa rispecchiava la realtà tecnologica del momento caratterizzata dall’industria meccanica, energetica o dei trasporti. Ora i nuovi riferimenti del mondo lombardo sono le telecomunicazioni, la robotica e le biotecnologie, tre indirizzi di sviluppo lungo i quali ci muoviamo. Naturalmente anche il modo di rappresentare i nuovi mondi è diverso dal passato: le sezioni sono concepite come luoghi di rappresentazione ma anche come fucine sperimentali, veri laboratori in cui il visitatore diventa protagonista delle scoperte».
LA DOPPIA ELICA DEL DNA, Museo della Scienza e della Tecnologia, Milano via S. Vittore 21; inaugurazione martedì 25, ore 18.30
Fonte: (24/11/2003)
Pubblicato in Appuntamenti
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