I cellulari non fanno male
Ricercatori del CNR e dellENEA presentano i risultati di uno studio triennale sullelettrosmog. Attenzione però per i più giovani. Le donne assorbono più onde degli uomini
Gli scienziati del CNR e dell'ENEA hanno potuto lavorare con un budget di poco inferiore ai 10 milioni di euro che in tre anni ha consentito di realizzare ricerche diverse e parallele che hanno tutte portato verso un risultato considerato rassicurante. Le sperimentazioni con i telefonini oggi in commercio hanno infatti confermato l'innocuità del mezzo.
Secondo i ricercatori "gli aumenti di temperatura indotti all'interno della testa e nel cervello, dopo circa 20 minuti di uso del cellulare, sono assolutamente trascurabili, essendo inferiori a un decimo di grado centigrado". Un aumento più ampio, pari a due decimi di grado, si rileva nell'orecchio, dove si poggia il cellulare, un aumento che secondo Paolo Bernardi, coordinatore del progetto e docente dell'Università La Sapienza di Roma, "non è prodotto dalle radiofrequenze, ma semplicemente dal contatto con il cellulare".
Secondo Bernardi lo studio "smentisce dunque il luogo comune secondo cui i telefoni cellulari possono determinare l'aumento della temperature nel cervello anche di oltre un grado. Ciò non è assolutamente vero ed i risultati della nostra ricerca dimostrano che con gli attuali cellulari, che rispettano le norme di emissione, gli aumenti di temperatura riscontrati nell'uomo sono appunto irrilevanti dal punto di vista degli effetti prodotti".
Lo scienziato ha sottolineato che questo studio "potrà rassicurare l'opinione pubblica circa la sicurezza degli apparati attuali".
Va detto che la ricerca si è concentrata proprio sulla temperatura, utilizzando tra le altre cose anche la riproduzione di una testa umana all'interno della quale era posto un sensore capace di rilevare tutte le alterazioni in termini di temperatura. Ciò che ha sorpreso i ricercatori, e che dovrà essere ulteriormente indagato, è la singolare differenza tra uomini e donne nell'assorbimento delle onde elettromagnetiche.
Stando ai ricercatori, infatti, le donne assorbono il 20 per cento in più di onde, un dato che viene associato dai ricercatori alle dimensioni della testa delle donne, minori rispetto a quelle dell'uomo. Ma è un risultato, come ha sottolineato Bernardi, "ottenuto a livello di simulazione e che va confermato a livello sperimentale e seguito con attenzione, anche se non induce comunque particolare preoccupazione dal momento che i limiti di assorbimento nel modello maschile sono molto al di sotto di quelli massimi".
Proprio da queste considerazioni scaturisce però la cautela che va esercitata nell'uso dei telefonini da parte dei più giovani. "Il livello di assorbimento - ha infatti spiegato Bernardi - è infatti legato alle dimensioni della testa e gli studi attuali puntano dunque a indagare proprio l'assorbimento di energia elettromagnetica, il cosiddetto indice Sar nelle teste più piccole, vale a dire soprattutto quelle dei giovani".
Per lungo tempo sul banco degli imputati per i possibili danni alla salute dell'uomo, i cellulari sono stati ora definitivamente assolti. A scagionarli e' una ricerca nell'ambito del Progetto nazionale 'Salvaguardia dell'uomo e dell'ambiente dalle emissioni elettromagnetiche', promosso dal ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca (Miur) in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea), i cui risultati sono stati presentati oggi nella sede del Cnr. Additati come potenziale fonte di pericolo per la salute, i cellulari attualmente in commercio dunque, concordano gli esperti avanzando una tesi in controtendenza rispetto a vari studi gia' effettuati sull'argomento, ''non sono dannosi''. Il Progetto (che comprende varie linee di ricerca, di durata triennale e che ha contato su un finanziamento complessivo pari a 18 miliardi di vecchie lire) ha pero' anche evidenziato che nei test simulati sulle donne, il livello di assorbimento di onde elettromagnetiche e' maggiore del 20% rispetto agli uomini. Un aspetto, hanno commentato i ricercatori, che andra' ulteriormente approfondito.
Fonte: (26/10/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag:
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