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Scoperta proteina 'giubbotto di salvataggio' neuroni


Carenza di ossigeno, flusso di sangue scarso o addirittura interrotto: in queste condizioni di vera tempesta, le cellule cerebrali possono sopravvivere grazie alla proteina Rai, che agisce come un

Carenza di ossigeno, flusso di sangue scarso o addirittura interrotto: in queste condizioni di vera 'tempesta', le cellule cerebrali possono sopravvivere grazie alla proteina 'Rai', che agisce come un vero 'giubbotto di salvataggio'. Questa proteina, la cui funzione e' stata scoperta da un gruppo di ricercatori di Milano, potrebbe diventare 'bersaglio farmacologico' per le terapie di alcuni tumori cerebrali e dell'ictus cerebrale, malattia che provoca due milioni di morti all'anno.
La scoperta e' dovuta a un gruppo di ricercatori del Campus IFOM-IEO (Istituto Firc di Oncologia Molecolare e Istituto Europeo di Oncologia) e dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, il cui studio e' stato pubblicato oggi sulla prima pagina di Proceeding of the national Academy of Sciences (PNAS).
I ricercatori hanno scoperto, in pratica, che l'espressione di questa proteina salva i neuroni dalla morte cellulare indotta da 'stress ossidativo', condizione determinata da mancanza di ossigeno (ipossia), ridotto apporto di sangue (ischemia) o interruzione del flusso sanguigno al cervello (ictus).
''Il ruolo della proteina Rai in caso di stress ossidativo spiega Giuliana Pelicci, Dipartimento di Oncologia Sperimentale dello IEO e autrice dello studio e' una novita' assoluta. E capire in dettaglio come funziona il meccanismo di protezione potrebbe avere interessanti applicazioni farmacologiche sia per l'ictus, sia nei tumori''.
E proprio dalla ricerca sui tumori e' partito lo studio - supportato dall'AIRC - che ha poi dato un risultato inaspettato sulla funzione della proteina: ''Abbiamo cominciato a lavorare su Rai dice Pelicci perche' fa parte delle proteine legate a proliferazione, differenziazione, invecchiamento e morte delle cellule, processi legati al cancro. Poi ci siamo accorti che questa proteina, giocava un ruolo chiave nella protezione dei neuroni da stress ossidativo''.
Lo stress ossidativo e' l'eccessiva presenza di radicali liberi, molecole molto reattive, in grado di danneggiare e uccidere le cellule. I radicali liberi vengono normalmente prodotti all'interno delle cellule, ma in un organismo sano la loro presenza e' controllata e il loro eccesso prontamente smaltito. ''Cosi' non accade pero' - spiega la ricercatrice - quando le condizioni fisiologiche si alterano improvvisamente, come ad esempio nel caso di danno neurologico acuto (ipossia, ischemia o ictus cerebrale): in questi casi la mancanza di ossigeno e di sangue 'manda in tilt' i sistemi di monitoraggio e i radicali liberi si accumulano nel cervello, dove cominciano a danneggiare irreversibilmente i neuroni''.
Uno degli effetti tipici dello stress ossidativo cerebrale e' l'innescarsi del processo di 'morte cellulare programmata', la cosiddetta apoptòsi. In pratica, i neuroni sottoposti a stress ossidativo tendono a suicidarsi. Con una serie di esperimenti in vitro su cellule neuronali di topo, i ricercatori hanno scoperto che, in condizioni di stress ossidativo, l'espressione elevata della proteina Rai protegge i neuroni dall'apoptòsi e permette loro di sopravvivere. Al contrario, le cellule private della proteina Rai si suicidano molto di piu' delle cellule normali.
Come faccia Rai a proteggere le cellule dallo stress ossidativo non e' ancora chiaro. ''Nel lavoro di oggi dice Pelicci abbiamo parzialmente caratterizzato il meccanismo di protezione di Rai, che sembra comportarsi come un vero 'giubbotto di salvataggio' per i neuroni stressati, dando loro maggiori possibilita' di affrontare la 'tempesta' causata dallo stress ossidativo. Ora abbiamo bisogno di definire il processo in dettaglio e, soprattutto, di verificarlo in cellule umane''.
Importanti le potenziali applicazioni terapeutiche: secondo gli scienziati, Rai potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio farmacologico: ''Rendendo Rai piu' efficiente e attiva dice Pelicci si potrebbe ottenere una efficace protezione dall' ischemia e dall'ictus cerebrale, malattia che provoca 2 milioni di morti all'anno ed e' la prima causa di invalidita' nei paesi occidentali. Al contrario, nel caso di alcuni tumori cerebrali, proprio l'inattivazione di Rai potrebbe indurre le cellule tumorali a suicidarsi e cosi' causare una regressione della malattia''.

Fonte: Ansa (26/10/2004)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: neuroni, radicali, IFOM-IEO
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