Da tabacco vaccino anti-aids,traguardo entro 5 anni
Pioniere degli studi sui vaccini prodotti in piante geneticamente modificate (gm) e lamericano Charles Arntzen, della Arizona State University: I risultati raggiunti in Usa - ha sottolineato Sala
Pioniere degli studi sui vaccini prodotti in piante geneticamente modificate (gm) e' l'americano Charles Arntzen, della Arizona State University: ''I risultati raggiunti in Usa - ha sottolineato Sala - sono molto incoraggianti. Arntzen ha infatti gia' avviato la sperimentazione sull'uomo di due vaccini di questo tipo, contro l'epatite B e la dissenteria, verificando che essi stimolano la formazione di anticorpi nell'uomo. Ed e' da poco partita la fase di sperimentazione su popolazioni a rischio, avviata in alcune zone del Messico e dell'Asia''. Insomma, una frontiera che nell'arco dei prossimi dieci anni, ha commentato Sala, ''potrebbe rivoluzionare il settore delle vaccinazioni, con la sostituzione dei vaccini tradizionali con quelli prodotti appunto in piante gm''. Ed i vantaggi, assicura l'esperto, sarebbero notevoli. Quali? ''Si eliminerebbe innanzitutto la catena del freddo, necessaria nel trasporto e nella conservazione dei vaccini attuali, con grandi vantaggi soprattutto per i paesi in via di sviluppo: qui, infatti, i vaccini spesso arrivano, ma poi si inattivano diventando inservibili appunto perche' non adeguatamente conservati''.
Inoltre, tali vaccini, ha proseguito Sala, ''sono somministrabili oralmente, senza bisogno di siringhe, sono di provata efficacia, possono essere prodotti direttamente dai paesi poveri e sono piu' sicuri di quelli tradizionali poiche' esenti da contaminanti patogeni come virus e tossine''. Ma, soprattutto, sono molto economici: ''il loro costo - ha detto Sala - sarebbe infatti pari ad un centesimo degli attuali vaccini''. Varie le piante candidate alla produzione dei vaccini: oltre al tabacco, infatti, possono essere utilizzati anche pomodori, patate, banane, insalata, leguminose e semi di riso. Uno scenario che potrebbe fare la differenza dunque, sottolineano gli esperti, soprattutto per i paesi poveri, dove ancora oggi il 65% dei bambini (dati Oms) muore per malattie infettive a causa dell'impossibilita' di accedere ai vaccini. Ed un fronte che vede sempre piu' impegnati proprio i paesi asiatici: In India, ad esempio, sono in sperimentazione vaccini in pianta gm contro l'epatite B, la peste dei ruminanti e l'antrace; in Sud Africa un vaccino contro un tipo di tumore; in Sud Corea contro la dissenteria dei suini. In Cina inoltre, ha sottolineato Sala, ''si sperimenta un vaccino di questo tipo contro il colera ed uno contro l'epatite B e si e' calcolato che, per vaccinare l'intera popolazione, sono sufficienti 12.000 metri quadri per la coltivazione delle piante gm''. Se il traguardo dei vaccini in piante biotech appare non piu' fantascienza resta, pero', il grosso problema dei finanziamenti: ''Per la nostra ricerca all'Universita' di Milano - ha affermato Sala - abbiamo ricevuto fondi pari a 50.000 euro per il 2004 e non ci sono ancora finanziamenti per il 2005''. Una somma esigua, se si considera, ha aggiunto, che ''in Sud Corea, per ricerche analoghe, vengono stanziati due milioni di dollari l'anno''. Il problema, ha concluso l'esperto, ''e' che questo settore interessa poco le multinazionali, dal momento che i guadagni sarebbero ridotti, ed e' per questo che gli enti pubblici dovrebbero farsene maggior carico stanziando fondi adeguati, poiche' l'accesso alle vaccinazioni e' un interesse sociale senza confini''.
Fonte: (22/11/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
tabacco,
aids,
hiv,
vaccino
Vota:
Condividi:
|
|
- Ultime.
- Rilievo.
- Più lette.
|