Biotecnologie, la sfida della II Università di Napoli

Rossi: «Necessaria la qualità della ricerca»

Biotecnologie: la medicina raggiunge nuove frontiere e la Seconda Università di Napoli pure. Un doppio risultato quello ottenuto nell'ambito del convegno sulle prospettive della ricerca: uno di tipo scientifico considerato il contenuto degli interventi, l'altro di tipo formativo poiché hanno preso parte ai lavori tutti gli studenti del corso di laurea interfacoltà in Biotecnologie, gestito in sinergia dalle facoltà di Scienze, Scienze ambientali e Medicina. Dunque a una platea formata soprattutto da universitari si è rivolto il preside di Medicina Francesco Rossi (nella foto): «L'innovazione nel settore biotecnologico - ha detto - è considerata da alcuni tra i settori destinati a incrementare l'occupazione nei prossimi anni. Essa infatti si concentra sulla qualità. L'evoluzione rapidissima delle biotecnologie ha aperto strade totalmente nuove nei più diversi settori di ricerca, inoltre la loro applicazione nei settori industriali (medico-farmaceutico, agroalimentare e zootecnologico e ambientale) costituisce un'importante opportunità di crescita economica ed occupazionale».

«Negli ultimi 150 anni, con il diffondersi di vaccinazioni e antibiotici, l'attesa di vita nei Paesi occidentali è passata da 35 a 80 anni circa - ha spiegato Rossi -. Le cause di decesso più diffuse nei Paesi industrializzati sono quelle legate a malattie croniche (cardiovascolari, cancro). Attualmente si ritiene che la soluzione ai problemi posti da varie malattie sia rappresentato dalla medicina genetica». Basti pensare alle tecniche di riproduzione assistita, ai prodotti di uso terapeutico (ormoni, proteine regolative, antibiotici), kit per la diagnosi prenatale di malattie genetiche, sonde per immunodiagnostica e sonde di Dna per l'identificazione di malattie, alla ricerca e alla produzione di vaccini.
«Infine, il settore delle biotecnologie applicate alla medicina - ha aggiunto Rossi - è stato rivoluzionato dal metodo per ottenere anticorpi monoclonali (ovvero un anticorpo specifico) impiegati nella terapia medica e nelle tecniche di diagnostica. Queste ultime trovano applicazione nella diagnosi e nella terapia del cancro, della gravidanza, delle malattie a trasmissione sessuale. Dal punto di vista commerciale gli anticorpi monoclonali hanno rappresentato una delle aree più redditizie della nuova biotecnologia».

Fonte: (27/11/2003)
Pubblicato in Analisi e Commenti

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